Daniela Santanchè tira sempre dritto, non mostra segnali di cedimento e rilancia presentandosi ai lavori della direzione di FdI a Roma. Appuntamento al quale fa seguire un tweet netto e che al momento lascia poco spazio ad altre valutazioni: "Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano.
Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi".
Ma alla mini kermesse del suo partito, la ministra non si prende altro spazio. A differenza dei suoi colleghi, non prende la parola durante i lavori. Ascolta e poi va via da una porta secondaria senza fare dichiarazioni.
Nessuno parla di freddezza dentro FdI ma certo nessuno dice di aver visto accoglienze calorose. Sullo sfondo resta il processo, rimasto a Milano, sulla truffa all'Inps. Ma anche la data, cerchiata in rosso dalle opposizioni, quella del 10 febbraio, quando sarà messa ai voti la mozione di sfiducia presentata dai 5 Stelle. "La fiducia la esprime il Parlamento, la fiducia di Fratelli d'Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno", afferma il responsabile dell'organizzazione, Giovanni Donzelli, interpellato al riguardo a margine della Direzione.
Che aggiunge: "Santanchè è un ottimo ministro che dal punto di vista del suo operato credo sia impeccabile, e nessuno ha mai avuto un dubbio''. Poi precisa, rispondendo a un'altra domanda sul presidente del Senato, già espressosi sulla necessità che la ministra debba fare una "valutazione" sul proprio futuro al governo: "Visto che sono anche amici e visto anche il ruolo di Ignazio La Russa, penso che non spetti a me smentirlo''.
Una frase che aiuta inevitabilmente a tenere in piedi anche altri scenari, con diversi esponenti della maggioranza consapevoli del rischio di un nuovo rinvio a giudizio in tempi rapidi. E probabilmente, si ragiona nella coalizione, anche di una accelerazione delle decisioni politiche sul caso.
La scelta della Suprema Corte di rigettare la questione della competenza territoriale a favore di Milano non rallenta il procedimento. Che altrimenti, se trasferito a Roma, avrebbe dovuto fare un passo indietro e tornare alla fase della chiusura indagini. L'udienza preliminare riprenderà il prossimo 26 marzo e potrebbe concludersi entro maggio.
Ma ancora prima c'è, appunto, la scadenza del 10 febbraio, quando la Camera dei deputati si riunirà per discutere la mozione di sfiducia del M5s nei confronti dell'ex proprietaria del Twiga e fondatrice di Visibilia, il gruppo da cui è uscita ma che le sta creando parecchi guai. La votazione sarà palese. E il passaggio potrebbe diventare cruciale - si riprende il filo in alcuni settori della maggioranza - perché potrebbe esporre la coalizione a un voto di fiducia che blinderebbe un'esponente del governo che di lì a poco, però, potrebbe essere rinviata a giudizio. Un epilogo che, come possibile conseguenza, potrebbe portarla comunque alle dimissioni. Un teorico cortocircuito che potrebbe essere superato anticipando politicamente certe decisioni, si rimarca.
"Sotto il profilo giudiziario, credo sia importante mantenere un atteggiamento garantista e attendere l'esito del procedimento", ribadisce, per conto di Forza Italia, Letizia Moratti, intervistata dalla Stampa. Ma "dal punto di vista politico, è il gruppo dirigente di FdI, di cui la ministra Santanchè è esponente di primo piano, che ha maggiori elementi di valutazione per esprimersi al riguardo", sintetizza l'europarlamentare azzurra fotografando la situazione di incertezza e preoccupazione generale su questo tema.
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