L'Italia è tornata alla guida del
principale organismo in materia di disarmo, con l'avvio questa
mattina della sessione 2025 della Conferenza sul Disarmo (CD),
sotto la presidenza dell'Ambasciatore Leonardo Bencini,
Rappresentante permanente dell'Italia presso la CD. In virtù di
un meccanismo di rotazione mensile tra i 65 Paesi membri della
CD, la presidenza spetta all'Italia dopo 11 anni.
La presidenza italiana - afferma un comunicato della
Rappresentanza Permanente dell'Italia presso la CD - cade in un
momento particolarmente difficile per le relazioni
internazionali e per l'architettura globale di disarmo,
controllo degli armamenti e non proliferazione.
La CD, foro preminente per negoziare accordi multilaterali in
materia, è bloccata da tempo per i veti incrociati dei
principali Paesi. L'anno scorso, dopo un lungo negoziato, si è
giunti all'istituzione di cinque organi sussidiari con
l'obiettivo di preparare il terreno per il rilancio di
negoziati. Tuttavia, dato che l'accordo è stato raggiunto solo a
fine sessione 2024, gli organi sussidiari non si sono riuniti.
"Si tratta adesso di confermare la decisione del 2024,"
afferma l'Ambasciatore Bencini. "L'aspettativa è che la tenue
intesa allora raggiunta possa essere riconfermata adesso da
tutti i principali attori, ma non possiamo darlo già per
scontato", ha aggiunto.
Qualora il mandato degli organi sussidiari verrà confermato -
precisa il comunicato - essi tratteranno dei principali temi
nell'agenda della CD, in particolare disarmo nucleare e
prevenzione di una guerra nucleare; possibile trattato per la
messa al bando della produzione di materiale fissile; garanzie
di sicurezza per i Paesi non possessori di armi nucleari;
prevenzione della corsa agli armamenti nello spazio. La
presidenza italiana della CD terminerà a metà febbraio, quando
passerà al Giappone.
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