"Nessuno ha più desiderio di pace
dell'Ucraina, che subisce quotidianamente gli effetti di
un'aggressione in termini di bombardamenti che vanno a colpire
lì dove la popolazione più ne patisce le conseguenze: è
sistematica la riduzione delle infrastrutture critiche ed
energetiche privando della possibilità di avere in periodo
invernale l'elettricità, con le conseguenze che questo comporta
sul piano della capacità di sopravvivenza, oltre che di qualità
della vita. E quindi, partendo da questo presupposto, c'è da
parte della popolazione e della leadership ucraina una speranza
che con l'avvio della presidenza Trump, attraverso il suo
decisionismo, si possa arrivare effettivamente a far partire una
dinamica negoziale". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore
d'Italia in Ucraina, Carlo Formosa, a margine della seconda
giornata degli Stati generali della diplomazia alla Farnesina.
"Bisognerà vedere cosa emergerà dal nuovo approccio, adesso
siamo in una fase di definizione di quello che potrebbe essere,
che vedrà naturalmente anche una partecipazione di tutti quanti
gli alleati, anche dell'Europa, nell'immaginare quello che
potrebbe essere poi un accomodamento finale", ha aggiunto
Formosa.
L'ambasciatore ha evidenziato l'impegno italiano a 360 gradi
a sostegno dell'Ucraina: "L'Italia è sicuramente protagonista,
non solamente in quello che è il principio che ha sempre
ispirato la nostra partnership con il Paese, cioè supporto dal
punto di vista politico e militare, ma anche dal punto di vista
del sostegno all'emergenza e alla cooperazione per alleviare
proprio da queste sofferenze che determinano un conflitto così
devastante l'Ucraina in tutte le sue varie componenti. Abbiamo
un importantissimo programma di cooperazione: solamente in
quest'ultima programmazione sono stati stanziati 140 milioni che
noi già stiamo erogando. Proprio ieri è stato stabilito in un
comitato congiunto di erogare 13 milioni proprio al settore
energetico per dare un contributo che comunque si aggiunge a
tantissime altre iniziative che daranno il senso di una presenza
molto profilata dell'Italia sia sul piano dell'emergenza che
sulla ricostruzione", ha spiegato. "Una ricostruzione che poi
avrà il suo momento maggiore nell'organizzazione a Roma della
conferenza sulla ricostruzione a luglio prossimo, con una serie
di tappe di avvicinamento che tra l'altro consentiranno
all'Italia di avere una capacità di indirizzare quello che sarà
poi il tipo di sostegno che dovrà caratterizzare l'aiuto
all'Ucraina sulla base delle condizioni che in quel momento ci
saranno. In questo non c'è solamente la cooperazione, ma la
definizione di tutta una serie di strumenti finanziari e
soprattutto c'è anche la nostra capacità di accompagnare
l'Ucraina in quel processo di riforme interne che determina la
condizione per il percorso di adesione all'Unione Europea, e di
avere un ordinamento interno rassicurante per la viabilità sia
degli investimenti che degli scambi", ha sottolineato.
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