Kiev sta perseguendo una politica di "terrorismo energetico sotto la direzione degli amici da oltreoceano". Questa la denuncia del Cremlino, dopo le accuse lanciate da Mosca all'Ucraina di avere attaccato con droni una stazione di compressione del gasdotto Turkstream, che attraversa la Turchia e porta il gas russo a diversi Paesi europei, tra cui Ungheria e Slovacchia.
"Il tentativo di sabato da parte del regime di Kiev di attaccare la stazione di compressione Russkaya a Gai-Kodzor, nel territorio di Krasnodar, è essenzialmente una continuazione della linea di terrorismo energetico che Kiev segue, apparentemente sotto la supervisione di amici stranieri, da molto tempo", ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.
In precedenza, il ministero della Difesa russo aveva riferito che Kiev, per fermare le forniture di gas all'Europa, aveva attaccato sabato la stazione di compressione con nove droni aerei, ma che non vi erano stati danni gravi e il flusso non era stato interrotto.
Il Turkstream rimane l'unico gasdotto attraverso il quale continuano a passare le esportazioni russe verso alcuni Paesi europei, dopo il sabotaggio al Nord Stream nel Baltico nel settembre del 2022 e dopo che l'Ucraina, il primo gennaio, ha interrotto il flusso del gas attraverso un gasdotto che passa per il suo territorio.
"Ci aspettiamo che tutti rispettino la sicurezza e la funzionalità del gasdotto TurkStream", ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó su Facebook. Szijjarto ha quindi rimarcato che "la sicurezza energetica è una questione di sovranità e qualsiasi azione che minacci il nostro approvvigionamento energetico deve essere vista come un attacco alla sovranità".
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