Preoccupazione e pessimismo latente
anche quando i conti vanno bene. E' quanto prevale tra le
piccole imprese secondo l'indagine dedicata a "Le aspettative
delle imprese per il 2025" della Cna nazionale.
"La negatività . conferma il presidente della Cna Piemonte
Giovanni Genovesio - nasce da una convergenza di elementi: dal
fatturato alla quota di esportazioni, dall'occupazione agli
investimenti le previsioni hanno tutte un segno negativo
davanti. La differenza tra risposte negative e positive segna
una predominanza di saldo negativo del 31,6% per quanto riguarda
gli investimenti, del 29,4% per l'occupazione, del 21,4% per
l'export, del 18,4% per il fatturato totale".
"Tutto ciò - aggiunge il segretario Delio Zanzottera -
porta le imprese a ridurre la spesa per gli investimenti e
l'occupazione. Scelte pericolose perché fermare gli investimenti
è rischioso, in una fase caratterizzata dall'introduzione
massiccia di nuove tecnologie, e ridurre gli organici potrebbe
aggravare il problema del reperimento di professionalità a
scapito della competitività". Una sensazione insomma decisamente
preoccupante che potrebbe avere dei riflessi futuri qualora
perdurasse l'instabilità politica a livello internazionale. Ne è
convinto il 39,3% delle imprese. Altri fattori di rischio sono
il costo del lavoro (32%), i corsi delle materie prime (31,8%),
la mancanza di politiche pubbliche a sostegno dell'economia
(23,5%) e la difficoltà a reperire manodopera qualificata
(22,1%).
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