Negli ultimi 4 anni la Sicilia ha
registrato un morto sul lavoro ogni 4 giorni. Particolarmente
colpito il settore edile, ma il fenomeno riguarda anche
agroalimentare, terziario manifatturiero. I deficit di
sicurezza, in una regione seconda d'Italia dopo la Calabria per
lavoro irregolare, con una percentuale del 18,5 e punte del 30%
in agricoltura, del 20% in edilizia. Ed è proprio nel lavoro
irregolare che si annidano il mancato rispetto delle norme sulla
sicurezza e di conseguenza la gran parte degli incidenti sul
lavoro. Per chiedere sicurezza e "Zero morti sul lavoro", anche
in Sicilia si terrà dunque l'11 aprile lo sciopero generale di 4
ore, che diventano 8 nell'edilizia, indetto da Cgil e Uil in
tutti i settori privati. Un'iniziativa a carattere nazionale,
"che in Sicilia - dicono i segretari generali di Cgil e Uil
regionali Alfio Mannino e Luisella Lionti- si arricchisce di
contenuti e difficoltà peculiari da affrontare". Si sciopera
anche per "una giusta riforma fiscale", "in una fase - osservano
Mannino e Lionti- in cui il governo sta predisponendo
interventi che non avranno ricadute positive nel Mezzogiorno" e
"per un nuovo modello sociale e di fare impresa che "rimetta al
centro delle politiche economiche e sociali il valore del
lavoro". Dunque sciopero per il rinnovo dei contratti nazionali,
una legge sulla rappresentanza, la centralità della persona e
della salute, la qualità di un'occupazione stabile e non
precaria, la riforma delle pensioni, gli investimenti per la
riconversione del sistema produttivo.
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