"Le aperture alla revisione del Cbam
- il 'meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere',
che comporta un prezzo per le emissioni incorporate nei prodotti
di alcune tipologie di industrie - proposte dalla Commissione
Europea con la Bussola della Competitività sono positive per la
filiera dell'acciaio, già sotto pressione per gli alti prezzi
dell'energia e i grandi investimenti in decarbonizzazione, dalle
acciaierie ai centri di prelavorazione che servono i diversi
settori utilizzatori". Lo sottolinea l'imprenditore beneventano
dell'acciaio Pasquale Lampugnale, ceo di Sidersan. "Il Cbam -
dice - colpisce tutte le importazioni di acciaio, alluminio,
ferro e cemento, trasferendo complessi oneri di monitoraggio e
reporting sulle emissioni di CO2 incorporate nei beni importati.
Da un lato, si pone il tema dell'attendibilità dei dati,
dall'altro sono tutti maggiori oneri a cui sono sottoposte
indistintamente le grandi e piccole imprese in un settore
strategico per la manifattura europea, che già risente di
pressioni competitive che hanno generato nel 2024 una forte
riduzione della redditività. Si conferma quindi prioritario
intervenire con modifiche per garantire che questo strumento non
diventi uno svantaggio per l'industria europea".
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