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Banchieri e imprenditori, i protagonisti in campo

Banchieri e imprenditori, i protagonisti in campo

Il duello tra Lovaglio e Nagel, il ruolo di Caltagirone e Milleri

MILANO, 24 gennaio 2025, 18:47

Redazione ANSA

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Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps - RIPRODUZIONE RISERVATA

Banchieri, manager e imprenditori. Sono i protagonisti di una sfida capace di cambiare gli assetti della finanza italiana oltre che le banche coinvolte: Mps e Mediobanca che comprende Generali.

Ecco un profilo dei personaggi che sono entrati in scena

- LUIGI LOVAGLIO. L'ad di Mps, è un veterano del sistema bancario e oggi la ribalta è per lui. Potentino di nascita ad agosto compirà 70 anni, è da oltre 40 anni nel settore di cui gli ultimi 20 come manager ai vertici di istituti bancari in tre diversi Paesi: Bulgaria, Polonia e Italia. I suoi inizi risalgono al 1973 nella banca che poi diventerà Unicredit, di cui è stato uno degli attori principali dell'espansione nei mercati dell'Europa Centrale e dell'Est, culminata con la guida di Pekao in Polonia. L'approdo in Mps risale al febbraio del 2022 dopo tre anni nel Creval che ha valorizzato e che poi è finita ai francesi del Credit Agricole. Nel Monte il banchiere, dopo cinque mesi dal suo arrivo, ha confezionato il piano industriale con un aumento da 2,5 miliardi che ha segnato l'inizio di un nuovo capitolo nella storia della banca, ora risanata.

- ALBERTO NAGEL Dopo una vita e una carriera passata in Mediobanca, l'amministratore delegato di Piazzetta Cuccia si trova, nell'anno in cui va a compiere i 60 anni di età, a dover difendere l'istituto che insieme al presidente Renato Pagliaro, ha ereditato da Enrico Cuccia e da Vincenzo Maranghi. Assunto in Mediobanca nel 1991, Nagel come responsabile dell'investment banking ha seguito le maggiori privatizzazioni e le grandi opa degli anni novanta per poi diventare direttore generale dell'istituto nel 2003 e consigliere delegato nel 2007. In questa veste ha guidato la trasformazione di Mediobanca da banca d'affari e holding di partecipazioni con in mano ancora oggi il gioiello Generali - dove Nagel in passato ha ricoperto sia il posto di sindaco sia di vicepresidente - in un gruppo attivo nel wealth and asset management, prima con Banca Esperia, e a seguire con CheBanca! ribattezzata Mediobanca Premier.

- FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE Romano, classe 1943, è uno dei più importanti imprenditori italiani. Il gruppo da lui fondato si articola oggi in 4 società quotate ed altre non quotate che spaziano dall'immobiliare alla produzione di cemento, dall'editoria ai grandi lavori e alla finanza. E' editore del Messaggero di Roma, del Mattino di Napoli, del Gazzettino di Venezia, del Corriere Adriatico, del Nuovo Quotidiano di Puglia e del social press Leggo. Dal 2010 al 2022 è stato Vice Presidente di Assicurazioni Generali di cui è oggi tra i principali azionisti. Ed è azionista di rilievo anche in Mediobanca e Anima Holding, e nella multiutility del comune di Roma, Acea. Nel 2006 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro. E' il presidente dell'Associazione Amici della Luiss . Dal 2006 al 2012 è stato vicepresidente della banca Monte Paschi di Siena. Ha 3 figli che siedono nei cda delle diverse holding e società del gruppo: Francesco Caltagirone è dal 1996 alla guida di Cementir Holding; Alessandro Caltagirone guida le attività immobiliari, è nel cda di Acea e, da poco, anche in quello di Mps; Azzurra Caltagirone è vicepresidente della holding del gruppo e presidente di Caltagirone Editore.

- FRANCESCO MILLERI, 66 anni, è presidente e amministratore delegato di Essilor Luxottica, nonché presidente della cassaforte lussemburghese Delfin dal luglio 2022, cioè subito dopo la morte di Leonardo Del Vecchio, come voluto dal fondatore. Il manager era entrato come amministratore della holding di famiglia proprio in sostituzione di Del Vecchio con Romolo Bardin che, quale amministratore delegato di Delfin, ha mantenuto le deleghe operative nella holding in mano, con otto quote uguali del 12,5% ciascuna, agli eredi: sia la vedova, Nicoletta Zampillo sia i figli, compreso Rocco Basilico. Il manager di fiducia del fondatore della Luxottica ha lavorato a stretto contatto con Del Vecchio su tutti i dossier: non solo nell'operazione in Francia per far nascere il gruppo leader nelle lenti e negli occhiali, attraverso gli accordi con Meta, ma anche nei passaggi che hanno portato Delfin a diventare con poco meno del 20% il primo azionista di Mediobanca. 
   

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