Molière mescolato con Da Ponte, con
il supporto musicale di Mozart. Questa l'idea alla base del "Don
Giovanni" ideato, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, ieri
sera in scena al Teatro Ivo Chiesa. Lo spettacolo è una
coproduzione di Marche Teatro, Teatro di Napoli, Teatro
Nazionale di Genova e Emilia Romagna Teatro ERT. Don Giovanni è
uno dei personaggi più straordinari della letteratura e della
musica. Creato da Tirso de Molina ("El burlador de Sivilla") ha
affascinato Moliere, Goldoni, Gluck, Mozart solo per citare
alcuni degli artisti che lo hanno affrontato. Una figura
complessa che sfugge a ogni etichettatura. Un impenitente
rubacuori, certo, ma soprattutto un ingannatore e un immorale
che sfida il cielo e dal cielo viene punito. Cirillo, dunque, è
partito da un progetto interessante, mettendo insieme i due
capolavori assoluti, quello di Moliere per la prosa e quello di
Mozart per la musica. Ma l'incontro si è rivelato del tutto
infelice. La partitura mozartiana è stata proposta come
sottofondo, in una pessima trascrizione sulla quale gli attori
recitavano con qualche rigidità il testo di Da Ponte: versi
bellissimi, certo, ma che il grande librettista aveva pensato
per il canto non per la prosa. E dunque il copione prevedeva una
alternanza alquanto stridente fra i lunghi monologhi e dialoghi
di Moliere e i versi di Da Ponte rigorosamente sintetici essendo
destinati alle arie, ai recitativi e ai concertati. E' infine
mancato quell'equilibrio straordinario fra comico e tragico che
avvolge Don Giovanni. Il tono era volutamente leggero, qualche
gag simpatica non ha risollevato le sorti della recita e
l'arrivo del Commendatore nel finale si è rivelato davvero
deludente. Bravi comunque gli attori: accanto a Cirillo, Giacomo
Vigentini, Giulia Trippetta, Irene Ciani, Francesco Petruzzelli,
Rosario Giglio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA