Quel capolavoro della letteratura
del Novecento che è Fahrenheit 451 di Ray Bradbury è già stato
un film di grande successo diretto nel 1966 da François
Truffaut: dallo stesso libro prende ora le mosse il nuovo
spettacolo "Il fuoco era la cura" della compagnia teatrale
fiorentina Sotterraneo, frutto di una coproduzione tra la stessa
compagnia, il Metastasio di Prato, il Piccolo di Milano ed
Emilia Romagna Teatro, in scena dal 6 all'8 dicembre all'Arena
del Sole di Bologna.
Il libro descrive un futuro in cui è vietato leggere, pena
l'arresto. In questo mondo il corpo dei pompieri non è più
impiegato per spegnere gli incendi, bensì per bruciare i libri e
se necessario i loro possessori. Come in tutti i regimi
totalitari, esiste una comunità segreta di dissidenti, le
persone-libro, che si impegnano a imparare a memoria un grande
classico della letteratura mondiale, per salvarlo dall'oblio e
tramandarlo così alle generazioni future. Il romanzo, uscito nel
1953, è ambientato negli anni '20 del XXI secolo, vale a dire
oggi.
"Quindi Bradbury si è sbagliato? - si domandano i componenti
della compagnia - Dipende come intendiamo la distopia - spiegano
- una previsione sul futuro che a un certo punto viene
confermata/smentita oppure un allarme sul presente che continua
a rinnovarsi? Il fuoco era la cura attraversa e rilegge
liberamente Fahrenheit 451, lo consuma come si fa con un romanzo
amato, letto mille volte e trascinato in mille luoghi; lo
sporca, lo dimentica da qualche parte e poi lo ritrova, mentre
la copertina sbiadisce, la carta si scolla e le pagine si
riempiono di appunti, biglietti, segnalibri e ricordi".
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