(di Alessandra Baldini)
Dopo aver citato Natalia Ginzburg
nell'epigrafe di "Dove Sei, Mondo Bello?", Sally Rooney torna
sulla scrittrice italiana: "'Tutti i Nostri Ieri' e' un romanzo
perfetto", ha proclamato la giovane irlandese diventata con solo
tre romanzi un fenomeno letterario e generazionale, a proposito
del libro uscito 70 anni fa e che "ha trasformato la sua vita".
"Quando ho letto l'opera della Ginzburg parecchi anni fa ho
sentito che era come se stessi leggendo qualcosa che era stato
scritto per me, qualcosa che era scritto quasi dentro la mia
testa e il mio cuore", afferma sul "Guardian" la Rooney i cui
due primi romanzi, "Parlarne tra Amici" e "Persone Normali",
usciti come il terzo da Einaudi, sono stati adattati con
successo su Hulu. "Tutti i nostri Ieri", pubblicato da Einaudi
nel 1952, fu il terzo romanzo della scrittrice italiana, una
coincidenza che non puo' non aver contribuito alla straordinaria
empatia della 31enne Sally con l'autrice, allora 36enne, uscita
vedova dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale.
"L'opera della Ginzburg si impernia sulla distinzione tra
bene e male. 'Tutti i Nostri Ieri' avvicina la questione
intellettualmente e ideologicamente, con un interesse nello
sviluppo di teorie morali e sistemi di opinione, ma anche dal
punto di vista pratico e umano. In altre parole, pone due
questioni di eguale significanza. Come sappianmo cosa e' giusto?
E come possiamo vivere con questa conoscenza?".
Leggere "Tutti i Nostri Ieri", che secondo Italo Calvino era
"il pendant romanzesco di 'Lessico famigliare'", per la Rooney è
stato conoscere i suoi personaggi "come fossero nostri amici,
addirittura come se fossimo noi stessi". Con la guerra che
penetra ulteriormente nelle loro vite, "alcuni devono fare
terribili compromessi per sopravvivere, altri non sopravvivono
affatto. Ma come lettori abbiamo la possibilità di vedere queste
persone, sotto inimmaginabile pressione, col caos e la violenza
attorno a loro, che rispondono con indimenticabile e
trascendente bellezza morale".
Il libro mostra "in una prosa "semplice e intelligente come
dovrebbe essere un grande romanzo ma anche un piccolo romanzo.
La sua posta è alta come le cataclismiche vicende del ventesimo
secolo, e bassa come il matrimonio di una giovane donna, il
destino del cane di famiglia".
In "Mondo Bello, Dove Sei?" la Rooney cita in inglese dal
saggio della Ginzburg "La mia vocazione": "Quando scrivo
qualcosa, di solito penso che è molto importante e che io sono
un grandissimo scrittore, credo succeda a tutti. Ma c'è un
angolo della mia anima dove so molto bene e sempre quello che
sono, cioè un piccolo, piccolo scrittore. Giuro che lo so. Ma
non me ne importa molto".
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