(di Laura Valentini)
STEFANIA BRUCINI, 'LA FORZA NASCOSTA
DEI PICCOLI CAMBIAMENTI' (SONZOGNO, PP. 256, 17,00 EURO)
Anno nuovo vita nuova. L'antico adagio risuona in tanti che
si apprestano a festeggiare l'arrivo del 2025 che molti
vorrebbero all'insegna del cambiamento. Spesso però i buoni
propositi rimangono sulla carta e l'anno nuovo diventa
rapidamente simile al vecchio. A chi è consapevole di ciò si
rivolge "La forza nascosta dei piccoli cambiamenti" di Stefania
Brucini, in libreria dal 21 gennaio ma che è già possibile
ordinare.
L'autrice dei podcast "Un passo al giorno" e "Valorizza il
tuo tempo", in questo libro dal sottotitolo eloquente, 'Progetta
la tua felicità passo dopo passo', propone un metodo gentile per
riappropriarsi del proprio tempo e trasformare in azione i
propri obiettivi di vita: si chiama Simple Tiny Shifts e parte
dal termine inglese che l'ha colpita per il significato
multiplo, 'shift' che vuole dire 'spostamento' e anche
'cambiamento' e poi 'tiny', ovvero piccolo, minuscolo. "Il
metodo - racconta Brucini all'ANSA - è nato prima del libro e a
sperimentarlo sono stata io. In Simple Tiny Shifts, l'idea è
quella che per cambiare, per spostarsi da dove si è e fare
qualcosa di diverso, bastano piccoli e semplici passi, basta che
siano continui".
"Il mio percorso è partito da un'esigenza personale: come
capita a tanti mi sono ritrovata a non amare più quello che
facevo, ma mi sono resa conto che i buoni propositi poi venivano
fagocitati dalla vita di tutti i giorni. E dato che il mio
lavoro è sempre stato quello di organizzare, ho detto 'mi creo
un metodo per essere costante': impiego cinque minuti al giorno
per portare avanti obiettivi che sulla carta non sono urgenti e
da lì ho iniziato. Ho cominciato a condividere il metodo con
altre persone che mi dicevano che era bello, che funzionava,
così sono arrivata sui social all'inizio senza metterci la
faccia, poi quando è arrivata la pandemia, ho capito che dovevo
far vedere chi sono" afferma l'autrice.
Dal distacco conseguente alla morte del padre l'idea di
affidarsi a "un mezzo di comunicazione più lento, come il
podcast: ho pensato che avrei avuto modo di spiegare di più. È
nato 'Valorizza il tuo tempo' e da lì due anni dopo ne ho creato
un altro, giornaliero, con l'obiettivo di aiutare le persone,
'Un passo al giorno'".
La prima cosa da fare è capire cosa si vuole: "Quello che
dico è guardare quali sono i nostri valori: quando sentiamo una
insoddisfazione, una frustrazione quotidiana è come se ci fosse
un disallineamento tra ciò che facciamo e ciò che ci porta
soddisfazione. Attiviamo il pilota automatico e continuiamo ad
andare, ma dove?". A farci scattare la voglia di cambiare "a
volte ci sono le wake up call, quei momenti shock che ci fanno
riflettere su cosa stiamo facendo, altre volte è la frustrazione
che si accumula giorno dopo giorno..". A quel punto bisogna
rallentare e secondo Brucini "richiamare quale sono i nostri
valori. È un tema delicato perché spesso viviamo secondo quelli
che ci sono trasmessi dalla famiglia o dalla scuola invece
bisogna capire veramente quali sono i propri".
L'autrice ha previsto anche il sopraggiungere
dell'insoddisfazione senza che si sappia con chiarezza cosa si
vuole: "È tra i dieci ostacoli che ci bloccano" elencati nel
libro. A quel punto "dobbiamo iniziare a sperimentare di più.
Uscire dalla zona di confort - dice - domandarsi cosa ci dà più
soddisfazione, iniziare a provare e poi sperimentando, a piccoli
passi, piano piano riusciamo a trovare quello che ci piace".
'Prendi un quaderno e scrivi la data di oggi' è una delle
prime indicazioni che ci sono nel libro: "Io credo che la
scrittura sia potente, scrivendo siamo già nel campo
dell'azione, cerchiamo già le parole giuste. Se questo può
essere un ostacolo? Ma diversamente le cose poi si perdono,
scrivere dà anche chiarezza ed è comunque il primo passo da
compiere. Se non si riesce a fare quello sarà poi difficile
proseguire, come camminare senza mettersi le scarpe" osserva
Brucini che ha fatto tesoro di precedenti metodologie tese al
miglioramento personale con spunti dal concetto giapponese del
kaizen (miglioramento continuo) o da quello dell'hansei (l'arte
di imparare dai propri errori ma in modo non giudicante).
Per le svolte esistenziali "certo non tutto si esaurisce qua,
ma il mio metodo - conclude - è una spinta gentile per fare un
cambiamento; è rivolto a chi ha un sogno o un buon proposito e
vuole riprenderlo e si chiede come fare. La fatica per cambiare
c'è, se lo facciamo a piccoli passi è più alla nostra portata".
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