(di Mauretta Capuano)
MAURIZIO DE GIOVANNI, SOLEDAD
(EINAUDI, PP 279, EURO 18.50)
Racconta le diverse forme di solitudine e il desiderio di
libertà Maurizio De Giovanni nel nuovo romanzo, Soledad, della
serie del Commissario Ricciardi. Pubblicato da Einaudi, è il
quattordicesimo dedicato al Commissario, dalla sua prima
apparizione nel 2006, e il secondo di tre libri dedicati
all'evoluzione della vita di Ricciardi, tra il 1939 e il 1940.
Ognuno ha il nome di un tango, il primo era Caminito uscito nel
2022 e il terzo sarà Volver.
"Soledad è un tango meraviglioso di Gardel su un testo
veramente bellissimo di Alfredo Le Pera che lo aveva scritto
successivamente alla morte della giovane moglie e quindi ha una
tenerezza, una dolcezza e una solitudine che assume il
significato di attesa per chi non potrà tornare mai più" dice
all'ANSA De Giovanni. "Questa canzone fa capire una cosa
importante: la solitudine non è una situazione, ma una
condizione. Non è essere soli, ma sentirsi soli", spiega lo
scrittore che presto vedremo sul piccolo schermo con un nuovo
programma, su Rai3, dedicato ai libri. Non sarà il ritorno di
Per un Pugno di Libri, ma una nuova avventura che si
chiama La Biblioteca dei Sentimenti, in onda dal 18 dicembre,
dal lunedì al venerdì alle 15.20 in cui, per 15 puntate, De
Giovanni e Greta Mauro racconteranno le grandi emozioni
dell'umanità attraverso i libri.
In attesa del programma, sono partite le presentazioni nella
forma di spettacolo teatrale di Soledad che ci porta in una
Napoli colpita dal gelo nel Natale del 1939, mentre in Europa
infuria la guerra. In quei giorni Ricciardi indaga sull'omicidio
di un giovane donna, Erminia Cascetta, che voleva essere libera
e amava la vita. "Le presentazioni tradizionali in cui si parla
di un libro attraverso un intervistatore che presenta e un
autore che risponde parlano a chi il libro lo ha già letto e
quindi sono inutili, o a chi non lo ha letto ancora e quindi
sono dannose. Credo sia molto più importante che parli il libro
attraverso dei pezzi, delle atmosfere, una musica, che in
qualche modo restituisca il mood, le sfumature che il lettore
potrà avere leggendo. Leggere è un'esperienza immersiva e molto
coinvolgente, uno spettacolo è qualcosa che assomiglia a questo
e registro dal pubblico una certa emozione" racconta De Giovanni
che sarà sulla scena perché "è giusto che l'autore ci metta la
faccia e che il pubblico abbia modo di vederlo" dice dello
spettacolo che, dopo il 4 dicembre al Teatro Manzoni di Roma,
riprenderà con altre tre date a febbraio.
In Soledad De Giovanni ci racconta attraverso diversi
personaggi tante solitudini e c'è anche l'illusione di poter
tenere fuori dal nostro Paese la guerra. Qualche legame con
questi anni? "Non ho scritto tenendo conto dell'attualità, ma
non è che il mondo cambi più di tanto. Sono situazioni che
viviamo purtroppo con dolorose ricorrenze" sottolinea lo
scrittore. Erminia è una donna libera, che sceglie di vivere
nonostante la condizione generale non lo consenta. "Ho voluto
parlare, più che di omicidi di donne, di frustrazione del
desiderio di autodeterminazione di vite. Anche il desiderio di
libertà è una forma di solitudine".
L'omicidio di Giulia Cecchettin ha portato a una grande
mobilitazione, ma "dobbiamo prendere atto - dice lo scrittore -
che è il numero 105 e già stiamo a 107 da inizio anno. È stato
rilevante, doloroso, perché ci sono stati quei giorni in cui non
si sapeva se era viva, se era morta, la si cercava, ma se la
avessero trovata il giorno dopo sarebbe stata semplicemente un
numero insieme agli altri. Dobbiamo capire che certe emergenze
non si misurano dalla rilevanza di un caso, ma dall'esistenza di
una mentalità e questo è molto più doloroso e grave".
Anche Ricciardi ha una solitudine da portarsi dietro e la
prossima serie tv dedicata al Commissario "arriverà alle porte
di questo ciclo, ci siamo quasi" spiega. Tra gli altri progetti
di De Giovanni "il 21 dicembre la prima a Napoli de La scatola
di biscotti, il testo teatrale che ho scritto per Marina
Confalone, con la regia di Andrea Renzi. "È un atto unico con
altri attori in scena. È un'altra storia del cambiamento di una
donna. Mi piace moltissimo scrivere di donne perché sono meglio
di noi" racconta lo scrittore. Ed è in arrivo su Netflix, "credo
in primavera, la serie su Sara, che hanno finito di girare"
dice.
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