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In evidenza
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In collaborazione con Ischia Global Festival
"E' tempo di cambiare. Di fare
qualcosa per trasformare il nostro mondo, dare più sicurezze,
condividere. Noi attori siamo fianco a fianco con gli
sceneggiatori. Nessuno sa cosa accadrà nelle prossime ore,
incrocio le dita dietro la schiena. Ma sono certo che da questa
agitazione verrà fuori qualcosa di positivo". E' la 'lezione'
del Premio Oscar Brandan Freser, alla vigilia di un momento
storico per Hollywood: quando sulla west coast sarà mezzanotte
(del 12 luglio) potrebbe scattare infatti lo storico sciopero
degli attori che si affiancherebbe a quello degli sceneggiatori
iniziato già oltre due mesi fa. Non accade da 60 anni.
Vincitore della statuetta come miglior protagonista 2023 per
"The Whale" di Darren Aronofsky, da due giorni approdato
all'Ischia Global Film dove stasera sarà premiato da chairman
Jim Sheridan, l'attore americano di origine canadese dopo le
domande di rito si è raccontato agli studenti della masterclass
internazionale di Bernard Hiller, tradizionale appuntamento nel
programma della kermesse prodotta da Pascal Vicedomini.
Accanto all'adeguamento dei salari, fondamentale nell'era dello
streaming, molte preoccupazioni che spingono verso lo sciopero
negli Usa sono legate all'uso futuro dell'Intelligenza
artificiale che potrebbe sostituire gli attori con le copie
perfette o voci clonate, argomento che è al centro del festival.
Anche se questo tema Freser appare disteso e ottimista: "Di A.I.
si parla da più di 20 anni, ad esempio già da tempo si fa una
sorta di Tac agli attori per raccogliere i loro dati e creare
costumi e trucco. Senza il 3d il mio ultimo personaggio non
sarebbe stato realizzato. Certo occorrono dei paletti, dei
limiti alla tecnologia il cui peso nel cinema è decuplicato
negli ultimi 30 anni. Ma ricordate quando i cellulari erano
considerati diabolici?". Recentemente è stato diretto da Martin
Scorsese nell'attesissimo "Killers of the Flower Moon" (che
uscirà in Italia ad ottobre) in un super cast con Leonardo
DiCaprio e Robert De Niro.
"Sembrava di veder lavorare un maestro del Rinascimento,
attorniato dalla sua bottega. Alle volte ancora mi chiedo se è
tutto vero, se ho lavorato davvero con lui. Il mio ruolo è
quello di un avvocato, la storia è stupenda, vi consiglio il
romanzo. Per il futuro non ho progetti immediati. Con gli anni
sono diventato forse sempre più selettivo, l'Oscar certo mi dà
più responsabilità anche nelle scelte. Nel passato so di aver
fatto film che hanno divertito tutta famiglia (il riferimento è
alla serie La Mummia, ndr) e da padre di tre figli ne sono
felice perchè conosco l'importanza di un pomeriggio trascorso
davanti allo schermo tutti insieme". Il cinema italiano è
complice nel suo innamoramento per la sala: "Quando ero al
college vidi 'Nuovo Cinema Paradiso', indimenticabile. Credo che
nella cultura italiana il cinema abbia una gran parte, al
confronto la tv è un mobilio! Spero di girare presto un film in
Europa o tornare su uno dei bellissimi set nel vostro paese".
In collaborazione con Ischia Global Festival
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