/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Banchetto di nozze, tra coppie gay, genitori e figli

Banchetto di nozze, tra coppie gay, genitori e figli

Dal film di Ang Lee, il remake di Ahn con Gladstone al Sundance

ROMA, 28 gennaio 2025, 19:33

di Francesca Pierleoni

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 1993 Ang Lee, al secondo film dopo Pushing hands, vince l'Orso d'Oro a Berlino conquista il primo grande successo internazionale e la prima nomination agli Oscar (ne ha vinti tre in carriera) con Il Banchetto di Nozze, delicata e trascinante dramedy ambientata a New York, sull'organizzazione di un matrimonio di facciata che coinvolge una coppia gay multietnica e una giovane artista cinese che ha bisogno del permesso di soggiorno negli Usa. Una storia sulla famiglia d'origine e quella che ci si sceglie, riletta portandola all'oggi, da Andrew Ahn, nell'omonimo remake che debutta al Sundance Film Festival. A dare vita al film un grande cast, nel quale ai quattro protagonisti, Bowen Yang, star del Saturday Night Live, Lily Gladstone (vincitrice del Golden Globe e candidata all'Oscar per Killers of the Flower Moon), Kelly Marie Tran e Han Gi-chan, si aggiungono Joan Chen, che ha sempre unito cinema pop e grandi autori, da Bernardo Bertolucci a David Lynch e Youn Yuh-jung, premio Oscar per Minari.

"Nel realizzare una storia come questa devi avere il cuore in mano, non si puoi erigere muri - ha spiegato sul palco del Sundance Ahn, che ha scritto la sceneggiatura, insieme al coautore della prima versione, James Schamus -. E per me, questo è il punto nel racconto, confrontarci, aprirci, vedere la prospettiva e i sentimenti dell'altro, guarire, per poi essere in grado di uscire nel mondo". In una "grande famiglia queer come questa, si può essere vulnerabili, onesti, prevale l'empatia, che è al centro della bellezza del film". Rispetto al lungometraggio di Lee, la storia migra da New York e Seattle e le coppie lgbt sono due. Una, insieme da cinque anni, è composta da Chris (Yang), guida per gli appassionati di birdwatching e Min (Gi-Chan), rampollo di una ricca famiglia di industriali sudcoreani, e giovane artista emergente, il cui visto da studente negli Usa sta per scadere. L'altra coppia, che sta cercando di avere un figlio con la fecondazione in vitro, è formata da Lee (Gladstone) organizzatrice per la comunità di nativi oltre che locataria di Chris e Min, e Angela (Tran), migliore amica di Chris dai tempi del college. Il legame dei quattro si ramifica ancora di più quando Min, per evitare di dover tornare in Corea, davanti alla ritrosia del compagno per le nozze, decide di proporre a Angela di fare un matrimonio di facciata, offrendo in cambio un supporto economico per i trattamenti medici. Il loro accordo però è messo alla prova dall'improvviso arrivo dalla Corea della nonna di Min (Youn Yuh-jung), che vorrebbe il nipote al lavoro nella multinazionale di famiglia, e dalle intrusioni della roboante mamma di Angela, May (Joan Chen).

È significativo il remake arrivi in un momento nel quale, con la presidenza Trump (che ha già approvato una serie di provvedimenti contro le persone trans), la comunità lgbtqia+ tema di perdere molti diritti acquisiti. "Il film parla della famiglia che ti scegli nella vita - spiega Yang - ma anche di quella che non ti sei scelto, sulla quale non hai alcun controllo. Da queste due componenti nasce una serie di dinamiche. I ruoli di Joan e Youn sono fondamentali su questo aspetto. La famiglia nel suo complesso è raccontata come fonte di agitazione e stress, ma anche di gioia. Ce n'è una celebrazione veramente bella". Quando ha letto la sceneggiatura, "ho colto soprattutto l'elemento più leggero, di commedia - spiega Joan Chen - ma quando ho visto il film mi sono resa conto di quanto fosse commovente ed emozionante. I quattro protagonisti hanno una così forte alchimia. Penso che il pubblico lo amerà".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza