"È il mio film più maturo che parla di amore e rabbia e di quanto sia stupido non perdonare, un difetto che mi appartiene". Così stamani Maria Grazia Cucinotta parla di Il Meglio di Te, film drammatico di Fabrizio Maria Cortese dal 9 novembre in sala con Adler Entertainment, con protagonisti l'attrice nei panni di Nicole e Vincent Riotta in quelli di Antonio. Quest'ultimo è un uomo di successo ormai malato terminale, mentre Nicole è una donna molto bella, sua ex. I due si sono amati molto, come si vede a inizio film in un lungo flashback, poi tra loro qualcosa si è rotto e lei sembra avere avuto buoni motivi per chiudere questa storia. Ora però si tratta di fare i conti con l'immediato futuro e relativa eredità e intorno al capezzale di Antonio si riuniscono parenti, amici e new entry.
Ci sono così la sorella (Anita Kravos) di Antonio con la compagna, la suocera (Giusi Merli) che ha scelto di vivere con lui e ancora Paola (Daphne Scoccia), giovane ragazza madre con il figlio. Arriva anche, non atteso, il nuovo amore (Simone Montedoro) di Nicole. Ma soprattutto nella bella casa in campagna di Antonio arriva lei che lui ama ancora forse ricambiato. Nella colonna sonora del film c'è la canzone omonima Il Meglio di Te interpretata da Giusy Ferreri. "Non nascondo che in questo film ci sia l'eco dell'ultimo saluto di mio padre, un medico, che vicino alla morte volle chiamare tutti, uno per uno. Ora quel suo ultimo saluto mi è rimasto dentro tutta la vita" rivela il regista. Dice invece Vincent Riotta, attore britannico di origini italiane: "Mi sono subito fidato del regista e lui ci ha messo in condizione di dare il massimo. Comunque, poco prima di girare il film, se n'è andata mia mamma e ho capito cosa significa davvero essere alla fine. E anche per questo il messaggio del film è: godetevi la vita". "Se si volesse sintetizzare con estrema semplicità la sceneggiatura del film si potrebbe dire che parla di come vivere e di come morire. Il mio personaggio di Paola mi ha divertito per i suoi lati scorbutici e irriverenti" dice Daphne Scoccia.
Infine Maria Grazia Cucinotta getta acqua sul fuoco dopo le sue recenti, amare dichiarazioni sul perché a un certo punto, trent'anni fa, esattamente dopo Il Postino, preferì lasciare l'Italia dove veniva definita 'la miracolata': "Niente contro il pubblico italiano che adoro - ci tiene a dire l'attrice -. Nell'intervista raccontavo solo cosa mi spinse ad andare via quando ero solo poco più di una ragazzina, incapace di affrontare il successo. Non l'ho fatto perché non credo all'Italia. Noi, riguardo a talento, non abbiamo nulla da invidiare agli Usa, basti pensare all'attuale successo di C'è ancora domani di Paola Cortellesi. Una sola cosa dobbiamo invidiare agli States: loro, a differenza nostra, sono attenti alla meritocrazia".
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