Passate le feste anche il regime della programmazione cinematografica ritrova un ritmo più naturale, anche se è vero che il numero dei titoli rimane contenuto per la necessità di convivere con i blockbuster già in distribuzione.
- LA CORRISPONDENZA di Giuseppe Tornatore con Olga Kurylenko e Jeremy Irons. Avvolto dal più rigido mistero in merito ai dettagli della trama (solo il nuovo "Star Wars" ha protetto con più segretezza il soggetto del racconto), arriva il nuovo film del regista di "La migliore offerta" che sembra aver imboccato con decisione la via del thriller dei sentimenti. In questo caso una giovane donna che arrotonda i costi dell'università facendo la controfigura per il cinema vive il suo difficile amore con un docente di astrofisica che si manifesta con insolita frequenza, ma attraverso tutti i più moderni strumenti della comunicazione.
L'amore al tempo della rete è il contesto in cui Tornatore tesse la sua tela dei sentimenti, accompagnato dalla colonna sonora scritta per lui da Ennio Morricone.
- CREED di Ryan Coogler con Sylvester Stallone, Graham McTavish, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Phylicia Rashad, Mark Rhino Smith, Brian Anthony Wilson. Sono passati molti anni dale epiche sfide tra Rocky e Apollo Creed. Ma quando Joe Adonis, il figlio del tenace pugile afro-americano arriva a Philadelphia e cerca un allenatore per la sfida in cui dovrà primeggiare, il vecchio Rocky si rimetterà in gioco. Di nuovo nei panni di uno dei sue due eroi leggendari (l'altro è Rambo), Stallone ritrova lo smalto perduto e conquista sia la critica che il pubblico.
- REVENANT di Alejandro Gonzales Inarritu con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Will Poulter, Domhnall Gleeson, Paul Anderson, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Kristoffer Joner, Forrest Goodluck, Joshua Burge, Christopher Rosamond, McCaleb Burnett. Già favorito nella corsa all'Oscar e premiato ai Golden Globes, il western selvaggio del regista messicano sbarca in Europa con un alone di leggenda già costruito. La spietata sfida tra la natura e un uomo creduto morto (i compagni lo hanno abbandonato dopo che ha avuto la peggio nel corpo a corpo con un orso) fa scorrere nuova linfa nelle vene del genere western e il film si confronta direttamente con una storia vera che già aveva ispirato Sydney Pollack per "Corvo rosso non avrai il mio scalpo". Ma in questo caso è il tema della vendetta e della sopravvivenza a dominare la scena.
- IL LABIRINTO DEL SILENZIO di Giulio Ricciarelli con André Szymanski, Alexander Fehling, Friederike Becht. E' il film tedesco che arriva in finale all'Oscar ed è un regista esordiente di origine italiana a firmarlo. Storia di segreti e tradimenti nella Germania del 1958, ben prima della riunificazione, è il racconto dell'odissea di un uomo onesto - il procuratore Johann Radman - che vuole cercare la verità nei crimini di Auschwitz. Ma il muro del silenzio e dell'ostilità in un paese che vuole solo rimuovere il proprio passato di colpevolezza portano il magistrato fino alla soglia della follia. - DADDY'S HOME di Sean Anders e John Morris con Mark Wahlberg, Will Ferrell, Linda Cardellini, Thomas Haden Church, Paul Scheer, Hannibal Buress. Guerra aperta tra padre biologico e patrigno in un'America odierna in cui il lavoro e l'apparenza tolgono spazio al sentimento. Da tempo Ferrell si sforza di essere un buon padre per i figli della moglie amatissima. Ma quando spunta il vero padre dei ragazzi (Wahlberg) comincia una battaglia senza esclusione di colpi per conquistarsi il rispetto e l'affetto della nuova generazione. Finalmente una commedia nel fosco panorama dei racconti che approdano in sala in questo fine settimana.
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