"Sono estremamente orgoglioso di
avere portato qui una delegazione di bambini dell'Unicef e della
Caritas diocesana di Aversa. Sono bambini di tutte la
nazionalità che vivono in quel territorio per dare il loro
affetto e saluto a questo Papa straordinario". Lo dice, parlando
dal piazzale del Policlinico Gemelli, Andrea Iacomini, portavoce
di Unicef Italia. "E' il Papa dei bambini e questa presenza di
cinquecento di loro rappresenta un buon motivo per affacciarsi
alla finestra", aggiunge ventilando l'ipotesi che Francesco
possa salutare i piccoli da dietro il vetro del decimo piano in
cui è ricoverato.
"E' il Papa che più ha parlato di guerra, di fame, di
povertà. Noi abbiamo portato i bambini di Caivano, si sono
alzati alle 5 di questa mattina e ora sono sotto la pioggia con
le loro merendine. Ma siamo tutti molto contenti di essere qui.
Una di loro, Anastasia, ucraina, ha preparato una letterina dove
chiede al Papa di rimettersi presto perché c'è bisogno di lui
per la pace".
Il portavoce Unicef sottolinea che "oggi il piazzale del
Gemelli diventa la più grande manifestazione di piazza per la
pace. Non è un caso che la facciano proprio le principali
vittime delle guerre: nel mondi ci sono 500 milioni di bambini
in 59 paesi in zone di conflitto. E' un grande segnale che a
chiedere la pace siano proprio i bambini di Francesco. Nessuno
più di loro in questo momento storico terribile, può e deve
chiedere la pace. I bambini vogliono vivere in un mondo
migliore".
"Papa Francesco è l'unico eroe contemporaneo che ci resta",
conclude Iacomini.
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