"Dopo oltre 15 mesi logoranti siamo
commossi per la notizia di un accordo che prevede anzitutto il
ritorno degli ostaggi alle loro famiglie, che recupereranno
ossigeno e noi, con tutti loro, la speranza di riprendere una
vita senza l'ombra di un nuovo 7 ottobre. Ben comprendiamo che è
un accordo moralmente lacerante e non facile affatto". Lo
dichiara la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche
italiane (Ucei) Noemi Di Segni .
"La speranza che accompagna questa commozione è per l'avvio di
un piano con alleanze che consentano di porre nuove basi per la
stabilità dell'intera area mediorientale", sottolinea.
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