"La percezione, l'attenzione e la
sensibilità sono cresciute rispetto all'attenzione sulla
sicurezza informatica e cibernetica in generale, sia per i
cittadini che per le pubbliche amministrazioni. Ci si rende
conto che l'informatica è un settore abilitante per diverse
attività, economiche, sociali, politiche e, quindi, è un fattore
strategico e da presidiare". Lo ha detto Ivano Gabrielli,
direttore del servizio di polizia postale e delle comunicazioni,
ai giornalisti, a margine del "Cybersecurity Forum", evento
organizzato a Palermo da 'Fortinet Italy', leader globale nella
cybersecurity che promuove la convergenza tra networking e
sicurezza. "E' un fattore che dà la possibilità di avere un
grosso 'empowerment' dal punto di vista delle potenzialità, ma è
un asset che ha dei costi e per questo va particolarmente
tutelato - ha sottolineato -. Spesso non si ha la percezione di
quanto sia proficuo investire in termini di sicurezza
informatica, si pensa a costruire una infrastruttura
informatica, oggi bisogna cominciare a pensarla nella sua
costruzione in sicurezza, dando anche il giusto spazio alle
professionalità".
Poi, con riferimento agli attacchi informatici ai sistemi di
sicurezza soprattutto di recente con la guerra in Ucraina e con
gli attacchi di Hamas, Gabrielli ha detto: "Oggi facciamo
economia, produciamo beni e servizi e abbiamo una vita sociale
che vede in qualche modo una proiezione in una nuova dimensione
che va tutelata, una dimensione economica e strategica, che dà
molte possibilità, ma poi è uno strumento attraverso il quale
può perpetrarsi un'attività terroristica o un'attività bellica
diretta. I confini nell'ambito digitale sono più labili, molto
più fluidi e bisogna cominciare a pensare al dominio cibernetico
come ad un mondo nel quale siamo immersi. Alcuni eventi che
riguardano Paesi o infrastrutture di Paesi che oggi sono teatro
bellico, di fatto, si riflettono anche nel nostro pezzo di
infosfera. E lo si vede dal cosiddetto 'rumore di fondo', cioè
quell'attività di studio che spesso viene fatta da chi sfrutta
vulnerabilità per poi sferrare attacchi informatici, Una realtà
con la quale dobbiamo convivere".
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