Conoscere le tecniche di
costruzione del templi, le macchine impiegate per spingere gli
enormi blocchi di pietra, quanti operai venivano impiegati,
quanto durava una costruzione. A questo vale rispondere
l'imponente mostra "Ars aedificandi". Il cantiere del mondo
classico" che si inaugura oggi alle 18.30, tra le Cave di Cusa e
il parco archeologico di Selinunte. La mostra nasce dalle
descrizioni puntigliose del trattato "De Archictetura" di
Vetruvio scritto alla fine del I sec. a.C. e giunto a noi
pressoché integro. L'esposizione, che sarà visitabile per un
anno, è prodotta da MondoMostre in collaborazione con il Parco
di Selinunte diretto da Felice Crescente e promossa
dall'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità
siciliana.
"È una grande opportunità per meglio comprendere l'origine del
patrimonio monumentale che ci è stato consegnato dal passato e
che i nostri parchi archeologici custodiscono - ha dichiarato
l'assessore regionale Alberto Samonà - Ci fa comprendere con il
supporto di ricostruzioni fedeli di macchinari, come sono sorti
i grandi templi, avvicinando i visitatori e i giovani alla
scoperta e alla comprensione delle tecniche e dei procedimenti
costruttivi del passato".
La mostra si avvale di un comitato scientifico molto qualificato
ed è curata dagli architetti Alessandro Carlino, storico
dell'architettura e studioso dei templi e Bernardo Agrò, già
direttore del Parco di Selinunte.
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