Il 42% degli operatori sanitari
deve fare i conti con limitazioni lavorative legate anche a
problemi di salute. Le cause? Anni di lavoro usurante, turni
massacranti, carichi eccessivi e in alcuni casi di infortuni o
malattie professionali. Lo denuncia Guido Sarritzu, segretario
regionale confederale della Uil: "Questo - spiega - rappresenta
un diffuso e rilevante condizionamento all'organizzazione del
lavoro, il cui impatto è destinato ad essere sempre più
significativo alla luce dell'invecchiamento degli organici".
Il problema colpisce soprattutto operatori socio sanitari,
infermieri e medici, di pari passo con l'età che avanza. "Le
limitazioni sono dovute ai problemi di salute, bisogna colmare
questa carenza perché si ripercuote sull'assistenza", spiega
Sarritzu.
La Uil chiede l'avvio di percorsi personalizzati per i
lavoratori con limitazioni, programmi di prevenzione, assunzioni
mirate. Altro problema è il precariato. "In Sardegna e da tempo
stiamo chiedendo un piano straordinario di stabilizzazioni e
assunzioni", dice Sarritzu, "essendo la nostra un'Isola molto
grande poco popolata, bisogna garantire la copertura dell'intero
territorio, e quindi devono esserci più operatori. E questo
giustifica anche la spesa, maggiore rispetto al resto d'Italia".
Gestione delle pratiche da parte delle commissioni per
l'accertamento dell'invalidità civile e dell'handicap in tutta
l'isola. "I tempi di attesa - spiega Sarritzu - in molti casi
superano i 15 mesi". Le cause di questo blocco sono molteplici:
"Dalla carenza di personale medico e amministrativo - denuncia
il rappresentante Uil - a processi di gestione inefficace da
parte di alcune ASL".
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