In un nuovo video denuncia i migranti che risiedono nel Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari tornano a parlare delle condizioni di vita all'interno della struttura e mostrano container "infestati da blatte e cimici" e sovraffollati: "si continua a vivere in dieci persone quando invece si dovrebbe essere in quattro", spiega lo sportello sindacale Fuorimercato di Bari, che ha diffuso il filmato.
Agli inizi di dicembre i migranti hanno consegnato alla prefettura di Bari una lettera in cui elencavano tutti i disagi ma - evidenzia l'associazione - "non hanno ricevuto alcuna risposta" e non c'è stato "nessun intervento concreto".
I richiedenti asilo ribadiscono "i lunghissimi tempi di attesa per essere ascoltati dalla Commissione territoriale, anche due anni, quando invece entro tre mesi chi richiede la protezione internazionale ha diritto a ricevere l'esito della sua istanza".
Nel centro, evidenzia Fuorimercato, "manca la manutenzione" e "l'assenza di qualità nell'erogazione dei servizi di cura verso i migranti sono la prova del modo in cui il governo continua a ignorare la dignità e i diritti delle persone".
"Sono la prova - sottolineano - del razzismo istituzionale di cui sono impregnate le politiche governative. Tutto questo accade purtroppo nell'indifferenza delle istituzioni locali: Comune di Bari e Regione Puglia continuano a rimanere in silenzio, un silenzio assordante, a dimostrazione che le persone migranti, una volta arrivate in Italia, sono soprattutto funzionali a soddisfare la richiesta di manodopera da parte di settori produttivi che necessitano di forza lavoro usa e getta". "Non è un caso - prosegue lo sportello sindacale - che nella lettera protocollata in prefettura siano state denunciate anche le condizioni di lavoro sommerso e di sfruttamento a cui gli e le ospiti del Cara sono sottoposti".
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