"Mi pare di avvertire che c'è stato
un cambiamento, voglio sperare e credere che ci sia davvero un
cambiamento di rotta che possa portare qualcosa di nuovo per la
città, che sia un impegno a cambiare un trend che era di una
certa sofferenza. Io mi sento di avere fiducia". A dirlo,
all'incontro di Natale con i giornalisti, l'arcivescovo di
Torino, il cardinale Roberto Repole, rispondendo a una domanda
su come veda futuro di Stellantis e dell'indotto.
"Dobbiamo anche recuperare la fiducia, nei gesti e nelle
parole - aggiunge -, così come con fiducia dovremmo essere
capaci, tutti i soggetti che possono essere coinvolti nel futuro
di Torino, a lavorare perché questo cambiamento ci sia e sia per
il bene della città".
Per l'arcivescovo, però, "quello che è avvenuto continua a
essere fonte di riflessione profonda su alcuni fenomeni grandi
su cui il nostro Occidente capitalista dovrà decidersi, ad
esempio sul fatto che ci sia una finanza che si mangi l'economia
reale. Un conto è il lavoro, l'economia reale, altro conto sono
le speculazioni finanziarie che possono addirittura danneggiare
questa. Così come credo - aggiunge il cardinale Repole - che
dovremmo arrivare nel futuro anche a considerare che se ci sono
dei grandi dirigenti che portano a un depauperamento
dell'economia reale, questo non possa significare per loro un
premio. Ma ho davvero fiducia che stia cambiando qualcosa e
credo che dovremmo coalizzare tutte le forze migliori perché, se
qualcosa può cambiare davvero, non ci facciamo scappare
l'occasione", conclude l'arcivescovo di Torino, invitando a "non
fare recriminazioni sul passato ma a pensare al presente e al
futuro con fiducia".
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