Per la programmazione comunitaria
2021-2027, per cui sono stati assegnati alle Marche 1.036
milioni di euro (+66% rispetto alla programmazione precedente",
di cui 690 milioni per i Fesr, e 346 milioni Fse plus, "si è
assistito a un avvio particolarmente sostenuto degli invertenti
considerando che, dopo neanche due anni, dall'avvio dei
programmi sono state attivate risorse per circa due terzi della
dotazione complessiva". Sono dati emersi nella seduta del
Consiglio regionale riunita in sessione di bilancio, che ha
approvato in mattinata, a maggioranza (21 a 7) il Documento di
economia e finanza regionale 2025-2027,
l'atto amministrativo che definisce gli indirizzi della
programmazione regionale.
Per la maggioranza ha svolto la relazione Mirella Battistoni:
il Defr "prende atto di un contesto esterno incerto, ancora
condizionato da crisi geopolitiche e ripercussioni economiche,
privilegiando linee di programmazione con margini di
flessibilità per rispondere agli effetti degli scenari nazionali
e internazionali. Suddiviso in due sezioni; la prima fissa gli
obiettivi suddivisi in missioni (23) e programmi, confermando
circa tre quarti della manovra di bilancio impegnati nella
sanità, la seconda analizza situazione finanziaria regionale e
strategie, con approfondimenti sulla programmazione comunitaria
e sull'attuazione del Pnrr".
Per quanto riguarda il Pnrr, al 30 settembre 2024 il totale
dei progetti che ricadono sul territorio marchigiano sono 6.601
per un investimento di 4.375 milioni di euro, di questi per 392
la Regione è soggetto attuatore (551 milioni di euro). A questi
si aggiungono i progetti del Pnc, il Piano nazionale
complementare, in totale 554 finanziati con 357 milioni di euro
di risorse statali.
Giudizio negativo dalle opposizioni. In aula per i dem, il
consigliere romano Carancini ha contestato il quadro positivo
delineato da Mirella Battistoni: "al termine dell'intervento -
ha ironizzato, citando un testo del cantante Rino Gaetano - è
mancata la chiusura con 'il cielo è sempre più blu'". "Tanti
marchigiani hanno dato fiducia al presidente Acquaroli - ha
attaccato -, ora c'è delusione e sconcerto". "Acquaroli - ha
proseguito - ha tradito politicamente rispetto a tutte le
questioni: non ha dato fondo al compito di chi amministra, non
solo amministrare ma dare un compito alle comunità". Alle parole
e promesse non sono conseguiti i risultati, ha proseguito
Carancini, affermando come, in particolare su economia e lavoro,
la situazione tratteggiata sia "inesistente".
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