"Parlare male
della città delle forze dell'ordine e del sindaco, proietta in
un una dimensione che porterà solo danno all'economia cittadina.
Per il sindaco non vi preoccupate fra due anni toglie il
disturbo e tornerà a fare l'imprenditore a tempo pieno". E'
parte dello sfogo pubblicato in un post social la notte scorsa
dal sindaco di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) Antonio
Spazzafumo al termine di una domenica iniziata all'alba con la
notizia della rissa culminata con un omicidio e un tentato
omicidio e conclusa con l'arresto di tre persone.
Proprio partendo dalla svolta delle indagini, il primo
cittadino si è tolto più di un sassolino dalle scarpe,
rispondendo anche a critiche subite in giornata da qualche
cittadino, ma anche a livello politico. "A chi dice che polizia
e carabinieri non si vedono in giro, - afferma il primo
cittadino - voglio informare gli scienziati dell'opinione che i
carabinieri sono stati i primi a soccorrere il ragazzo che è
deceduto due minuti prima che arrivasse l'ambulanza. Ho letto e
ascoltato insulti indescrivibili verso la mia persona e di
inefficienze ed incapacità delle forze dell'ordine a cui va
tutta la mia stima e solidarietà".
"Avevo subito detto che la questione non riguardava la movida
molesta, ma qualcosa di più serio ed imprevedibile; - prosegue
Spazzafumo - le mie considerazioni non erano dettate dal
menefreghismo o dal fatto che non avessi visione della gravità,
ma solamente dalla conoscenza delle cose". Il sindaco ricorda
che c'erano indagini in corso e che ha per questo misurato le
parole: "ho cercato di far capire che l'imprevisto anche se
grave non andava a minare la sicurezza cittadina. Non sparate
sulla città e sulle forze dell'ordine. La città è il nostro vero
capitale e le forze dell'ordine, anche se con un organico
risicato, sono coloro che cercano di garantire la sicurezza".
Infine un messaggio alle famiglie: "sulla mala movida, i
genitori cominciassero a fare i genitori e non gli amici dei
figli. Quando un ragazzo viene ricoverato in coma etilico e la
famiglia chiamata alle 4 del mattino dice: 'ma perché ci avete
chiamato, se la deve sbrigare da solo', - scrive ancora il
sindaco - allora il pensiero che mi viene in mente è che
qualcosa sia andato storto, che i veri principi sono crollati e
che la superficialità e l'ignoranza hanno preso il sopravvento".
"La cosa che mi consola di più, - conclude - è aver avuto la
solidarietà del mondo giuridico, dei sindaci e di tantissimi
cittadini. A tutti chiedo solo una cosa: amate San Benedetto e
boicottate tutte quelle persone e quei profili social pseudo
satirici che invece la infangano".
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