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Non sparò al marito per uccidere, sentenza non luogo a procedere

Non sparò al marito per uccidere, sentenza non luogo a procedere

Tentato omicidio riqualificato in lesioni colpose, manca querela

ASCOLI PICENO, 13 marzo 2025, 13:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesioni colpose e, di conseguenza, sentenza di non luogo a procedere per mancanza di querela.
    Questo il pronunciamento del gup di Ascoli Piceno Barbara Caponetti che ha respinto la richiesta di condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per Giovanna Pompei, accusata di tentato omicidio per aver sparato al marito, il vice sindaco di Acquasanta Terme, Luigi Capriotti, la notte tra il 18 e 19 febbraio 2024.
    Come aveva annunciato, Capriotti ha ritirato la costituzione di parte civile contro la consorte: avendo la giudice riqualificato l'accusa di tentato omicidio in lesioni personali, ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Pompei, difesa dagli avvocati Andrea Silvestri e Giulio Natali.
    Il procuratore di Ascoli Umberto Monti impugnerà la sentenza in Appello, non condividendo la riqualificazione del reato. La Procura di Ascoli continua a ritenere che lo sparo sia stato l'epilogo di una lite coniugale e che la donna abbia sparato in direzione del marito, con il rischio di colpirlo in punti vitali, configurando così il reato di tentato omicidio. Sia l'imputata sia il marito hanno sempre sostenuto che lo sparo partito da una pistola 357 Magnum, regolarmente detenuta dal Capriotti per difesa domestica, fosse stato involontario. L'uomo era stato ferito a un braccio, in maniera non grave.
   

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