Il ministero delle Imprese e del
Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha
convocato per giovedì 30 gennaio alle 16:30, a Palazzo
Piacentini, un nuovo tavolo di confronto su Beko Europe, alla
presenza di azienda, organizzazioni sindacali ed enti locali.
"Una convocazione che era prevista inizialmente entro la prima
metà di questo mese e che è slittata di qualche settimana", fa
sapere Pierpaolo Pullini, componente della segreteria
provinciale della Fiom, nonché responsabile del distretto
produttivo di Fabriano. Al centro del tavolo il Piano
industriale presentato nel novembre del 2024 dalla newco
controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli
americani di Whirlpool. L'impatto per le Marche è importante e
prevede per Fabriano (Ancona) quasi 400 esuberi tra operai (66 a
Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 su quasi 550 totali,
tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura
dell'unità di Ricerca e Sviluppo), ai quali si aggiungono i
circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello
stabilimento entro il 2025. Questo il peso sul territorio
marchigiano del piano della Beko che è stato rispedito al
mittente da tutte le Istituzioni (nazionali, regionale e
locali), oltre che dalle parti sociali, in modo compatto.
"L'appuntamento del 30 gennaio appare, quindi, fondamentale per
sapere se ci saranno rimodulazioni da parte della Beko Europe e
se dal Governo si continuerà a tenere la linea ferma con
possibile utilizzo della Golden power", conclude Pullini.
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