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Truffa per 160mila euro di un'azienda agricola del maceratese

Truffa per 160mila euro di un'azienda agricola del maceratese

Ha dichiarato il falso e percepito fondi europei

ANCONA, 23 dicembre 2024, 15:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Scoperta dai carabinieri Forestali una truffa da 160mila euro sui contributi comunitari all'agricoltura nel maceratese, coinvolta un'impresa agricola. I Carabinieri Forestali di San Severino Marche, dopo complesse indagini, compiute attraverso la comparazione dei fascicoli aziendali, documenti informatici certificativi ed identificativi delle imprese agricole controllate, ed informazioni contenute all'interno di banche dati, hanno accertato un'indebita percezione di ingenti finanziamenti dell'Unione Europea, da parte di una società agricola con sede legale nella provincia di Ancona (AN) e titolare di alcuni terreni ubicati nelle colline dell'entroterra maceratese.
    L'indagine è iniziata a seguito di una segnalazione per un mancato sfalcio di un terreno agricolo, durante il periodo di massima pericolosità di incendi boschivi. I militari, dopo aver individuato il terreno segnalato hanno infatti accertato che lo stesso terreno era oggetto di un finanziamento PSR nell'ambito della campagna 2014-2022. Dalla consultazione della banca dati messa a disposizione dalla Regione Marche e dalla visualizzazione dei fascicoli aziendali dell'impresa titolare della domanda di aiuto, per l'impianto in esame non è stato possibile riscontrare alcuna conduzione, né in proprietà né in affitto, delle particelle oggetto di impianto di uliveto, da parte dell'impresa beneficiaria dell'aiuto.
    Da qui l'avvio di verifiche per accertare la regolarità della percezione del contributo, poichè tra i requisiti previsti dal bando vi era il vincolo di inalienabilità dei terreni oggetto di finanziamento per almeno 5 anni dall'erogazione del fondo pubblico. Le scrupolose indagini svolte dai militari del Nucleo di San Severino Marche hanno permesso di evidenziare che attraverso i fascicoli aziendali dell'impresa beneficiaria sono state certificate informazioni false, atte a confermare la persistenza dei requisiti di ammissibilità necessari ai fini della liquidazione del contributo PSR. L'Amministratore Unico dichiarava falsamente di avere pieno titolo di conduzione sui terreni oggetto di domanda di aiuto pur avendone perso la titolarità, addirittura prima del termine dell'istruttoria di rilascio del contributo, dunque in contrasto con il requisito dell'avere nella propria disponibilità i terreni in tutte le fasi espressamente declinate nei Requisiti dell'impresa previsti dal bando. L'Ente Erogatore, che considera attendibili e certificati i dati contenuti all'interno dei fascicoli aziendali, ha erroneamente considerato l'impresa effettivamente il conduttore dei terreni e quindi ha erogato il contributo di circa 160mila euro. Per il titolare dell'Azienda agricola, oltre alla denuncia per truffa aggravata per il conseguimento di pubbliche erogazioni di cui all'art. 640 bis del Codice Penale, è stato segnalato all'ufficio istruttore per la decadenza della domanda di aiuto e per il recupero totale del credito percepito irregolarmente per assenza dei requisiti di ammissibilità e per il contrasto con il vincolo di inalienabilità dei terreni a seguito dell'erogazione.
   

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