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Teatro Muse applaude 'La tragédie de Carmen' secondo Lattuada

Teatro Muse applaude 'La tragédie de Carmen' secondo Lattuada

Ad Ancona la protagonista dell'opera di Bizet-Brook è divinità

ANCONA, 14 ottobre 2023, 20:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il pubblico del Teatro delle Muse di Ancona ha accolto con applausi ieri sera il debutto dell'opera 'La tragédie de Carmen', realizzata nel 1981 dal regista Peter Brook riadattando le musiche e la trama della Carmen di Bizet assieme al compositore Marius Constant e al drammaturgo Jean-Claude Carrière. Ridotta da tre atti ad uno solo, eliminando le parti corali e il folclore spagnolo per un organico orchestrale di soli 15 elementi, l'opera è stata riproposta con la direzione di Natalia Salinas sul podio dell'Orchestra Sinfonica 'G. Rossini' nella versione originale in francese con dialoghi parlati, ma reinterpretata dalla regista e coreografa Francesca Lattuada che ha voluto vedere in Carmen non più, e non solo, la bella gitana che seduce il brigadiere Don José, ma poi se ne stanca e lo lascia pagando con la morte per mano di lui la sua scelta di libertà, ma una sorta di figura mitica e archetipale che al di là di ogni tempo reale incarna il potere dell'amore e della morte.
    Sulla scena costruita da Lucio Diana, che cura anche le luci, appare solo uno specchio opaco disegnato che fa da fondale e acquista il colore necessario ai diversi momenti della storia, il resto è uno spazio vuoto e nero con un pavimento rosso sangue in cui agiscono i quattro cantanti: Martiniana Antonie (Carmen), Diego Godoy (Don Josè), Lucrezia Drei (Micaela) e Gianluca Margheri (Escamillo), assieme all'attore Filippo Gonnella per le parti parlate di Zuniga, Lillas Pastia e Garcia, e a due ballerine contorsioniste (Lise Pauton e Elodie Chan) che rappresentano il prolungamento di Carmen, con l'apporto dei bianchi costumi essenziali di Bruno Fratalot. Ma la trama, già riadattata da Bizet nel 1875 sulla novella originaria di Merimée del 1845 e in seguito ancora da Brook, appare nella regia di Lattuada ancora più scarnificata ed eterea.
    La storia d'amore tra i due protagonisti costellata di omicidi da parte di Don Josè che uccide prima il suo capo, l'ufficiale Zuniga che gli insidia l'amata, poi il marito di lei Garcia, e infine la stessa Carmen, si trasforma in una sorta di rito sacrificale ineluttabile, dove la donna nelle vesti bianche di un'antica sacerdotessa conduce il gioco fatale da lei stessa innescato.
   

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