Debutta il 13 ottobre prossimo al
Teatro delle Muse di Ancona l'opera del 1981 La Tragédie de
Carmen, ispirata alla Carmen di Bizet di cui riprende le arie
principali, ma rielaborata nella trama, nel numero dei
personaggi e nei passaggi musicali dal regista Peter Brook,
assieme al compositore Marius Constant e al drammaturgo
Jean-Claude Carrière.
Oggi il direttore artistico della stagione lirica anconetana
Vincenzo De Vivo ha presentato il cast del nuovo allestimento
della Fondazione Muse alla stampa. Sono i quattro giovani ma già
affermati cantanti: Martiniana Antoine (Carmen), Diego Godoy
(Don José), Gianluca Margheri (Escamillo) e Lucrezia Drei
(Micaela), con l'aggiunta dell'attore Filippo Gonnella, che
interpreta i tre ruoli parlati di Zuniga, Lillas Pastia e
Garcia.
Le fonti letterarie de la Tragédie de Carmen sono le stesse
della Carmen di Bizet presentata nel 1875 a Parigi, cioè la
novella di Prosper Merimée pubblicata nel 1845 in cui
l'avvenente zingara, già sposata, seduce il brigadiere don José,
che diventa pluriomicida. Un racconto molto crudo, tanto che
Bizet ne aveva edulcorato la trama troppo scandalosa per
l'epoca, affidando la rielaborazione della vicenda al libretto
di Henry Meilhac e Ludovic Halevy.
La Tragédie invece riprende il nocciolo della novella
originale, ne modifica in parte la storia, sfronda tutte le
parti corali e quelle del folclore spagnolo di Bizet, e crea
un'opera da camera intima in un solo atto (anziché tre) con soli
15 orchestrali sui temi eterni dell'amore, della gelosia e del
desiderio. Una novità assoluta e moderna, affidata per la
produzione delle Muse alla regista e coreografa Francesca
Lattuada, con la direzione dell'argentina Natalia Salinas, sul
podio dell'Orchestra Sinfonica 'G. Rossini'.
Lattuada, assieme allo scenografo Lucio Diana che cura anche
le luci, ambienta l'opera in uno spazio vuoto animato da
specchi in cui Carmen incarna una sorta di figura archetipale e
mitica in grado di dispensare amore e morte come una dea Kalì, i
cui poteri si esternano sul palco grazie a due ballerine
contorsioniste completamente nude (Lise Pauton ed Elodie Chan).
I costumi, ispirati ad un'estetica giapponese sono di Bruno
Fatalot.
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