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Cgil,solo un imprenditore turistico su 50 per contratto regolare

Cgil,solo un imprenditore turistico su 50 per contratto regolare

Indagine Ires Cgil Macerata, sistematico mancato rispetto regole

MACERATA, 03 luglio 2023, 16:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Solo un imprenditore turistico, su 50 intervistati del settore nel Maceratese, si è detto pronto ad applicare il contratto collettivo nazionale nell'assumere un dipendente. Mentre la retribuzione lorda annuale non supera i 6.300 euro. È quanto emerge dall'indagine #OpenToDiritti realizzata da Ires Cgil della provincia di Macerata in collaborazione con un gruppo di giovani che hanno contattato le attività - ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie e stabilimenti balneari - in cerca di personale nel Maceratese e in piccola parte nel Fermano e Anconetano. Risultati che sono stati presentati oggi a Macerata dal segretario generale Cgil Daniele Principi, dalla segretaria Nidil Cgil Loredana Guerrieri e dalla segretaria Filcams Angelica Bravi.
    La ricerca si è svolta tra i mesi di marzo e maggio e "nasce dall'esigenza di fare chiarezza rispetto al dibattito che si è acceso sulla difficoltà di reperire personale, legato anche al reddito di cittadinanza. Il quadro che emerge è che il mancato rispetto delle regole contrattuali è quasi sistematico", spiegano i sindacalisti. "Emerge inoltre - aggiungono - che metà degli intervistati non fa riferimento ad alcun contratto, c'è chi invoca invece quello a chiamata, alcuni quello stagionale e c'è stato anche chi ha proposto di diventare socio volontario per lavorare". "Nella ristorazione, ad esempio, che occupa l'87,8% degli addetti del settore turistico - sottolineano ancora Principi, Guerrieri e Bravi - solo il 5% adotta il contratto stagionale e questo ovviamente ha delle ripercussioni negative sulla Naspi".
    Altro dato che i sindacalisti hanno posto all'attenzione è l'orario di lavoro: "La maggior parte degli intervistati chiede una disponibilità lavorativa di 7 giorni su 7, in palese violazione delle norme contrattuali che prevedono invece il riposo settimanale". "Anche sugli orari ci sarebbe molto da dire, in alcuni casi gli imprenditori non li hanno saputi quantificare", dicono ancora i sindacalisti della Cgil.
    Infine, il dato regionale sulle assunzioni a contratto intermittente o a chiamata: "Le Marche hanno il primato negativo di essere, con il 17,7%, la regione italiana che ne ha maggiore ricorso, rispetto a una media nazionale dell'8,9%".
   

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