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A Milano bus pagati per traffico migranti, sette misure cautelari

A Milano bus pagati per traffico migranti, sette misure cautelari

Alcuni minacciati. Stazione Lampugnano come hub verso l'estero

MILANO, 21 gennaio 2025, 14:04

Redazione ANSA

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La stazione di Lampugnano, zona ovest di Milano, sarebbe stata l'hub di un presunto traffico illecito di migranti e alcuni autisti di bus delle tratte internazionali sarebbero stati corrotti da una "rete" di favoreggiatori per trasportare gli immigrati irregolari senza controlli e "senza creare problemi" oltre il confine "italo-francese" e "italo-svizzero". E' il centro di un'inchiesta della Procura di Milano, della Polizia e della Polizia Locale, che ha portato ad una ordinanza di misura cautelare eseguita a carico di 7 persone "responsabili, a vario titolo, di aver organizzato una rete operante nell'ambito di un traffico illecito di migranti" dal 2022 in avanti.

Rete che, come spiega il procuratore Viola in una nota, sarebbe stata attiva "nelle province di Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Monza e Brianza, Novara, Teramo, Aosta e Torino". Dall'inchiesta è emerso che alcuni "stranieri", i cosiddetti "favoreggiatori" che operavano "nell'area dell'hub di Lampugnano", avrebbero avvicinato "gli stranieri irregolari" che arrivavano "alla stazione già con l'intenzione di spostarsi in altri Paesi dell'area Schengen, pur non avendone titolo". E si adoperavano "per agevolarli nel loro tentativo, dietro pagamento di somme di denaro di norma contenute tra i 100 e i 250 euro a persona". Alcuni autisti, che si rifiutavano di effettuare i trasporti sarebbero stati, invece, minacciati. Le misure cautelari hanno riguardato per lo più i favoreggiatori del traffico, ma tra i destinatari delle sette ordinanza di custodia cautelare ci sono anche due autisti di bus.

I "favoreggiatori" avrebbero comprato i biglietti per i viaggi dei migranti "online" e "con generalità" false, perché gli stranieri non avevano "documenti regolari". Gli autisti, 'comprati', non facevano controlli su biglietti e documenti. E l'attività di "avvicinamento e di pressione sugli autisti dei bus" è diventata "un fenomeno del tutto noto" nella stazione. Alcuni autisti avrebbero incassato una parte dei soldi pagati dai migranti per il viaggio, altri sarebbero stati intimiditi, minacciati o aggrediti. 

A far scattare l'inchiesta, nel 2022, era stato il ritrovamento di numerosi documenti rubati accanto a una cabina per le fototessere. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'immigrato pagava 250 euro ai cosiddetti 'facilitatori' e la stessa cifra agli autisti degli autobus di linea internazionale su cui viaggiavano. Quelli che si rifiutavano di prenderli a bordo e di accompagnarli da Lampugnano ai valichi di frontiera venivano minacciati e in alcuni casi anche picchiati. Sono numerose le denunce di autisti non compiacenti. 

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