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Commemorato a Genova l'eccidio di Forte san Martino

Commemorato a Genova l'eccidio di Forte san Martino

Cassibba, pagina tragica. Sanna, sono eoi indimenticati

GENOVA, 18 gennaio 2025, 14:10

Redazione ANSA

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Cerimonia di commemorazione dell'eccidio al Forte San Martino, dove il 14 gennaio del 1944 persero la vita per mano nazifascista otto concittadini genovesi. Dopo la deposizione delle corone di alloro ai piedi della lapide in memoria dei martiri, in via Piero Gobetti, il corteo si è spostato a Forte San Martino. La cerimonia è stata curata dal comitato permanente della Resistenza della Provincia di Genova e l'orazione commemorativa è stata tenuta da Giacomo Ronzitti, presidente Ilsrec - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Raimondo Ricci". In rappresentanza del Comune di Genova il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba. L'eccidio di Forte San Martino, ha detto Cassibba "è una pagina tragica della nostra storia scritta con il sangue di otto uomini coraggiosi fucilati in un vile massacro nazifascista. Otto patrioti che pagarono con la loro vita il prezzo della lotta per la libertà e la democrazia contro l'oppressione e la tirannia. È importante ricordare, perché la memoria ci guida nel distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e ci ricorda che libertà, diritti e democrazia sono conquiste preziose da difendere. È un principio che non mi stancherò mai di ripetere, soprattutto ai ragazzi: è necessario spiegare loro il coraggio di quegli uomini e insegnare che un'ingiustizia, un atto di bullismo, una parola che ferisce non sono normali: sono azioni che vanno contrastate, sempre. Fare memoria significa avere uno strumento per costruire un futuro migliore, ispirandosi ai valori di chi ha sacrificato la propria vita per consegnarci un mondo più giusto"- Alla commemorazione ha preso parte anche il consigliere Armando Sanna: "gli otto patrioti uccisi a Forte San Martino sono eroi indimenticati e indimenticabili, rappresentano - ha detto Sanna - una lezione di coraggio e di civiltà e il loro tributo di sangue e di dolore ha reso ancora più potente e inarrestabile la lotta di Liberazione contro viltà, cieca violenza e contro l'oltraggio ai valori della libertà, della democrazia e dell'autodeterminazione del popolo italiano".
   
   

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