"I tifosi biancocelesti mi hanno
amato alla follia. Io ho amato loro allo stesso modo, ma stava
diventando un amore solo per quanto fatto e non per quello che
potevo ancora dare. È quasi facile segnare 20 gol in una
stagione, non lo è farlo per 5-6 volte di fila: si stava creando
quasi una punta di scetticismo nei miei confronti". Intervistato
da Sky Sport, Ciro Immobile ripercorre gli anni passati nella
Lazio, club di cui, anche ora che gioca in Turchia nel Besiktas,
è diventato un simbolo.
"Dopo l'addio di Sarri ho vissuto un periodo davvero molto
tosto - dice ancora Immobile -. Da capitano mi sono accollato
delle responsabilità che nemmeno pensavo di avere: non ero
pronto e sono finito in un vortice più grande di me. Se non sei
lucido di testa, le gambe non girano e ti fai male, esattamente
come mi è successo". "Tutte queste cose mi hanno portato a
decidere di lasciare - spiega -. Mi è stata molto di aiuto anche
mia moglie Jessica: aveva visto un Ciro cambiato, io avevo
capito di essere alla fine di un ciclo".
Ma Immobile ha qualche rammarico ripensando alla Lazio?
"L'unico che ho è non aver salutato i tifosi. Quello mi è
rimasto sul groppone, ma porterò la Lazio sempre nel cuore".
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