L'Electrolux ha confermato gli
investimenti annunciati ma ha segnalato il calo della produzione
e ha chiesto al Governo interventi sui fattori di competizione
quali ad esempio il costo della energia e ai lavoratori " forte
flessibilità nella definizione dei calendari per fronteggiare la
volubilità del mercato".
Lo fanno sapere i sindacati metalmeccanici di Cgil, Cisl e
Uil, chiedendo al governo di continuare a seguire la vicenda di
Electrolux, e all'azienda di lavorare per aumentare i volumi. Il
21 marzo è previsto un incontro con la Direzione di Electrolux
sulla procedura di licenziamenti aperta. "Inostro obiettivo,
affermano, sarà trovare un accordo che scongiuri il rischio di
licenziamenti unilaterali. Al contempo è necessario dare
seguito al tavolo dell'elettrodomestico del 22 febbraio in sede
ministeriale con il coinvolgimento anche di Electrolux.
"La vertenza Electrolux - scrivono Fiom, Fim e Uilm in una
nota - deve servire a fornire elementi e riscontri concreti alle
politiche di settore. Piuttosto che incentivi al consumo a
pioggia, servono incentivi mirati per le imprese che investono e
producono in Italia, riportando in Italia quanto è stato
delocalizzato. Gli stessi incentivi al consumo dovrebbero essere
riservati alle apparecchiature prodotte dalle imprese che hanno
un bilancio di responsabilità sociale positivo".
"Ad Electrolux - si legge - chiediamo invece di riportare
volumi in Italia, nonché un utilizzo più saggio della cassa
integrazione ordinaria, evitando utilizzi della Cigo ad ore
anziché a giornata. Più in generale chiediamo confronti
trasparenti in azienda sugli sviluppi dei piani industriali e
sulle riorganizzazioni in atto.
L'azienda ha presentato un focus per stabilimento segnalando
un calo significativo della produzione. A Porcia nel 2023 sono
stati effettuati 20 milioni di euro di investimenti e nel 2024
ne verranno spesi 12 milioni; mentre i volumi sono passati dai
966 mila pezzi del 2022 ai 613.000 del 2023, con una previsione
di 707.000 nel 2024. A Susegana gli investimenti ammontano a 62
milioni di euro nel 2023 e 43 milioni nel 2024; i volumi sono
passati dagli 883 mila pezzi del 2021 ai 587 mila del 2023, con
una previsione di 605 mila del 2024. A Solaro gli investimenti
del 2023 hanno ammontato a 26 milioni di euro e nel 2024
ammonteranno a 31 milioni; i volumi sono passati dagli 855.000
pezzi del 2021 ai 587 mila del 2023, mentre nel 2024 sono
previsti 658 mila. A Forlì gli investimenti 2023 e 2024 sono
pari rispettivamente a 5 milioni e a 8 milioni di euro; i volumi
hanno subito un calo particolarmente importante dai quasi 2
milioni del 2021 ai 1,2 milioni del 2023 con una previsione
stabile per il 2024. A Cerreto d'Esi gli investimenti sono pari
a 3 milioni di euro sia per il 2023 sia per il 2024; i volumi
sono calati da 130 mila del 2021 a 97 mila del 2023, con una
previsione al rialzo però a 114 mila nel 2024.
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