È stata una nottata di tensione a
Bologna, dopo il corteo organizzato in solidarietà con Ramy, il
giovane morto dopo un inseguimento con i carabinieri a Milano.
La manifestazione era stata organizzata alle 20 in piazza San
Francesco, nel pieno centro della città, dove è stato appeso uno
striscione al portone della basilica per chiedere verità e
giustizia. Alla fine del presidio, alcune decine di persone,
molte delle quali minorenni, si è staccato: sono stati scoppiati
alcuni petardi nella vicina via del Pratello, strada dei locali
e dove si trova anche un Commissariato di polizia, con lanci di
sedie e di oggetti. Sono intervenuti gli agenti in tenuta
antisommossa e c'è stato qualche contatto. Sono state spostate
anche le transenne di un cantiere.
I manifestanti si sono poi dispersi e molti hanno continuato
a fare atti vandalici nel centro della città, sono state
infrante vetrine. Atti vandalici sono stati fatti anche nei
confronti della sinagoga.
"Nonostante i proclami di chi sulla rete ha promosso questo
raduno violento - ha detto il sindaco Matteo Lepore - non vi è
stata nessuna manifestazione politica ma solo devastazione. Un
fatto di enorme gravità. A nome dei cittadini bolognesi chiedo
che i responsabili vengano individuati, anche perché molte sono
le immagini a disposizione. Come Amministrazione denunceremo e
chiederemo i danni. Non ci sono cause giuste per devastare
Bologna. Faccio appello a tutti a mantenere la calma le
istituzioni affronteranno unite quanto è successo".
La polizia ha fermato due persone che sono state denunciate e
poi rilasciate: si tratta di un 23enne e un 30enne che dovranno
rispondere di resistenza e lesioni aggravate a pubblico
ufficiale, omesso preavviso e travisamento.
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