Già ospite delle stagioni
operistiche del Teatro Comunale di Bologna nel suo ruolo
abituale di tenore, Dmitry Korchak debutta ora sul podio
dell'Orchestra del teatro felsineo, sabato 11 febbraio alle
20.30 all'Auditorium Manzoni. Ospite della serata anche il
soprano Vasilisa Berzhanskaya, anche lei russa come Korchak.
Vincitrice nella categoria "Giovani cantanti dell'anno" agli
"International Opera Awards 2020", nonostante la sua età
Berzhanskaya è tra le nuove stelle del belcanto, con una
carriera in ascesa che l'ha già portata a cantare a Salisburgo,
ad Amsterdam, a Londra e in Italia al Rossini Opera Festival e
all'Opera di Roma.
A Bologna interpreta i "Canti e danze della morte" di Modest
Musorgskij, un ciclo composto da quattro brani, Ninna Nanna,
Serenata, Trepak e Il condottiero, nato per voce e pianoforte.
La versione orchestrale è stata arrangiata da Dmítrij
Shostakovich, che la donò a Mstislav Rostropovic e alla moglie,
il soprano Galina Visnevskaja, che la eseguirono per la prima
volta nel 1962 a Gorkij. In apertura di serata Dmitry Korchak
dirigerà la Sinfonia N. 1 in re maggiore di Sergej Prokof'ev
detta "Classica" per i rimandi allo stile settecentesco.
"Trascorsi l'estate del 1917 nella più completa solitudine
vicino a Pietroburgo. - Si legge nell'autobiografia di Prokof'ev
- Avevo l'intenzione di comporre un'opera sinfonica senza
l'aiuto del pianoforte. Nacque così l'idea di una Sinfonia nello
stile di Haydn. Credo che se Haydn fosse vissuto fino ad oggi
avrebbe mantenuto la sua scrittura arricchendola però di alcune
novità. Quando cominciò a prendere forma concreta la battezzai
col nome di Sinfonia Classica". Il programma si chiuderà con la
Sinfonia N. 12 in re minore di Shostakovich, intitolata "L'anno
1917" perché ispirata al momento storico in cui il regime
zarista di Nicola II crollò a causa dell'ondata rivoluzionaria
russa. La sinfonia celebra infatti l'inizio di quel percorso
politico e sociale che nel 1922 portò alla fondazione dell'Urss.
Dedicata alla memoria di Lenin, questa pagina venne composta tra
il 1960 e il 1961 ed eseguita, dopo un primo glorioso debutto a
Leningrado, per il ventiduesimo congresso del Partito Comunista
a Mosca.
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