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Sindaco non chiude scuole e riceve messaggi ingiuriosi

Sindaco non chiude scuole e riceve messaggi ingiuriosi

A San Giorgio a Cremano, episodi gravi saranno denunciati

SAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI), 13 gennaio 2025, 11:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In un post su instagram il sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli) Giorgio Zinno ieri sera ha annunciato la regolare apertura delle scuole per la giornata odierna, nonostante in alcuni Comuni della Campania a causa dell'allerta meteo siano rimaste chiuse.
    Ma oggi alcuni alunni hanno postato sui social frasi offensive e ingiuriose contro di lui, 'colpevole' a loro dire di non aver chiuso le scuole.
    "Sono, perlopiù, minorenni non controllati dai genitori, che pensano di poter utilizzare i social network pensando di non essere puniti per i propri vergognosi comportamenti: è nostro dovere dare, innanzitutto, un segnale di tipo educativo e, quindi, trasmetterò gli screenshot ai dirigenti scolastici del nostro territorio affinchè più facilmente possano identificare i propri alunni e far loro una lezione di educazione civica" scrive su facebook Giorgio Zinno "I messaggi che violano la legge saranno trasmessi direttamente alle forze dell'ordine: è difficile che io denunci, ma stavolta si è passato il limite ed è necessario che siano contattati i genitori".
    "Se si riserva al primo cittadino un comportamento del genere - prosegue il sindaco - cosa si fa a un compagno o una compagna con cui ci si litiga? Io ho tutta l'esperienza per non curarmene, ma i ragazzi vittima di bullismo possono trovare scampo da tanta violenza?" Il primo cittadino cita frasi di Umberto Eco che a proposito dei social diceva che 'danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino…mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel'. Ma qui non si tratta solo di imbecillità, ma di un fenomeno più preoccupante, che va contrastato con fermezza. Se non ci occupiamo di questi giovani, continueranno a pensare che la loro idea personale vale più di quella di un esperto e dove la sopraffazione e la violenza valgono più di un ragionamento".
    "C'è poi l'effetto branco: scrivono uno dopo l'altro, pensano di essere più forti e che nessuno possa fare nulla contro di loro.
    Credono che scrivere sui social spersonalizzi i propri attacchi e questi li rende più cattivi. Contro questa deriva non possiamo restare in silenzio! Tutti noi dobbiamo lavorare, nelle famiglie, nelle scuole e nella società per spiegare ai ragazzi i valori della vita e della non violenza, altrimenti il futuro della società sarà sempre più buio e non certo per il maltempo".
    (ANSA)

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