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Emigrato taurianovese in Usa dona a Comune un palazzo gentilizio

Emigrato taurianovese in Usa dona a Comune un palazzo gentilizio

Sindaco Biasi: favola civile per la città Capitale del libro

TAURIANOVA, 13 gennaio 2025, 16:03

Redazione ANSA

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Domenico Paolo Antonio Maria Loschiavo, 80 anni, originario di Taurianova che da tempo vive negli Stati Uniti, ha disposto la donazione di un palazzo gentilizio di sua proprietà al Comune di Taurianova nell'anno già caratterizzato dall'assegnazione alla cittadina del reggino del titolo di Capitale del Libro.
    "Un gesto altruistico e raro, accolto con riconoscente apprezzamento e voto unanime nella seduta del consiglio comunale del 30 dicembre scorso - è scritto in una nota del Comune - su cui ritorna il sindaco Roy Biasi che si dice 'dispiaciuto - queste le sue parole - per non aver letto nei tanti commenti politici successivi alla riunione riferimenti alla esemplare scelta fatta dal nostro concittadino emigrato'.
    L'immobile sulla centralissima via Roma, appartenuto ad uno dei nobili casati taurianovesi, al quale benchè disabitato da anni sono legati tanti ricordi di diverse generazioni, affaccia oltre che sul corso che collega piazza Macrì e piazza Italia anche su via Barone, ed è situato dunque nel cuore di Taurianova per una collocazione urbanistica dalla quale il primo cittadino parte per ringraziare nuovamente l'ottuagenario taurianovese d'America protagonista del lascito".
    "Per una città come la nostra che intorno alla recente riapertura della biblioteca nell'ex municipio di Radicena vuole continuare a valorizzare e far conoscere il patrimonio edilizio pubblico e privato di pregio storico - afferma il sindaco Biasi - l'acquisizione di questo Palazzo diventa uno slancio in più affinché proprio attraverso la conservazione e la fruizione di queste antiche vestigia si possa riscoprire la storia della città, il ruolo che ebbe in passato come cuore pulsante dell'economia del comprensorio tale da indurre le diverse famiglie nobiliari qui insediate ad investire anche per rendere ancora più belle e sontuose le proprie abitazioni, sulle quali sin dall'inizio del nostro mandato stiamo investendo, in collaborazione con i proprietari, perchè diventino fonte di attrazione turistica da inserire in un ideale itinerario cittadino che per numeri, estetica e ricchezza culturale ha pochi eguali nel territorio della Città Metropolitana. Anche per questo la donazione che abbiamo ricevuto, e per la quale mi sento di ringraziare nuovamente a nome di tutti i taurianovesi, costituisce a mio parere un suggello culturale e operativo su un indirizzo amministrativo peculiare e ben preciso, una sorta di ulteriore premio alla credibilità che l'amministrazione comunale ha dimostrato in questi anni". "A cura del Comune l'edificio, le cui caratteristiche sono state illustrate in consiglio comunale anche dal professore Riso, nelle vesti di rappresentante del donante - è detto nella nota - assumerà il titolo di 'Palazzo dei Convegni Domenico P.
    Loschiavo' e sarà una sede di rappresentanza del Comune con spazi da destinare al servizio della collettività in cui verranno preservati i simboli architettonici e storici, comprensivi del fregio familiare, proprio per mantenere vivo il ricordo del gesto altruistico che ha fatto incamerare al patrimonio pubblico il bene privato".
    "Per la comunità di Taurianova - sostiene ancora Biasi - aver vissuto nell'anno appena trascorso sotto i riflettori da Capitale del Libro, e nello stesso tempo essere stata destinataria di una donazione così ricca di significati culturali e civici, significa consegnare alla storia un 2024 da record, che solo chi è in malafede può fare a meno di considerare nelle sue analisi purtroppo spesso inutilmente divisive anche rispetto ai fatti culturali: dovremmo tutti prendere esempio da Domenico P. Loschiavo, che con il suo gesto ha dato a tutti noi una lezione di concordia civile e orgoglio taurianovese, ma purtroppo noto che c'è ancora una sparuta minoranza, fuori e dentro il consiglio comunale, che pur di tirare l'acqua al proprio mulino preferisce seminare zizzania e puntare l'indice in nome di un risentimento camuffato da finto attaccamento alla cultura".
   

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