"Aliano, che peccato. La scelta
della Capitale italiana della Cultura 2027 è caduta su
Pordenone, ma portiamo a casa i complimenti di tutta la
commissione giudicatrice nella speranza che, come auspicato
durante la cerimonia di proclamazione, ci sia un riconoscimento
anche a tutte le altre finaliste per il loro impegno. Il lavoro
fatto non andrà perso". Così, attraverso l'ufficio stampa della
Giunta lucana, il presidente della Regione Basilicata, Vito
Bardi (Forza Italia), riferendosi al paese in provincia di
Matera, che fu il confino di Carlo Levi, e che era tra le dieci
finaliste scelte dal Mic.
"Voglio esprimere - ha aggiunto il governatore - un sincero
ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato con passione e
dedizione alla candidatura: le istituzioni, le associazioni, i
cittadini e gli operatori culturali che hanno contribuito alla
stesura di un dossier di grande qualità. Aliano ha dimostrato
ancora una volta di essere un simbolo della cultura lucana e
nazionale, un luogo carico di storia, suggestioni letterarie e
identità. Il lavoro fatto - ha continuato Bardi - non andrà
perso: continueremo a investire nella valorizzazione del nostro
straordinario patrimonio, sostenendo iniziative che possano dare
visibilità e sviluppo ai nostri territori".
Il presidente ha poi annunciato che "la Regione Basilicata
proseguirà con determinazione nell'opera di promozione
culturale, consapevole che la cultura è un motore fondamentale
per la crescita e l'attrattività della nostra terra. Aliano e
l'intera Basilicata - ha concluso Bardi - meritano attenzione e
investimenti e su questo il nostro impegno sarà costante".
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