Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti
Creare un mercato dei capitali
"maggiormente integrato, trasparente e accessibile", garantendo
"emissioni di obbligazioni più sicure, veloci e meno costose"
grazie alle nuove tecnologie e a una rete tra le autorità
competenti: va in questa direzione la recente sperimentazione da
parte di Cdp del primo bond digitale, uno strumento che apre
"nuove grandissime opportunità" per i soggetti che operano su
questi mercati, incluse le piccole e medie imprese. A
sottolinearlo è Alberto Tavani, direttore Innovazione,
Trasformazione e Operations di Cdp, che parlando con l'ANSA
traccia il bilancio di questa sperimentazione conclusa con
successo.
L'iniziativa condotta da Cdp ha permesso di emettere e
sottoscrivere lo scorso luglio - in poche ore anziché in giorni
e quasi azzerando gli intermediari finanziari - la prima
obbligazione digitale in Italia, del valore di 25 milioni di
euro (interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo in qualità di
unico investitore istituzionale), basata su tecnologia a
registri distribuiti, di cui fa parte la blockchain, nell'ambito
della sperimentazione promossa dalla Banca centrale europea
sulle nuove tecnologie per i pagamenti in moneta di Banca
centrale.
"Di fatto - spiega Tavani - la blockchain consiste in un
registro digitale, aperto e distribuito, in grado di memorizzare
le informazioni in una sequenza immutabile, in modo sicuro e
verificabile, attraverso il consenso tra i partecipanti alla
rete". Un contributo "fondamentale" all'avvio della
sperimentazione, spiega il direttore, è stato quello delle
autorità di vigilanza: la Consob "ha autorizzato Cdp,
relativamente a questa operazione, ad essere responsabile del
registro", la Banca d'Italia ha invece "fornito la soluzione
tecnica per il regolamento dei flussi in moneta di Banca
centrale". Un contributo è arrivato anche dal decreto Fintech
che ha "aperto la strada alla circolazione di strumenti
finanziari digitali nel nostro Paese, allineando la legislazione
nazionale alle disposizioni europee" e quindi "colmando un gap".
Con questa operazione, sempre secondo Tavani, Cdp ha creato
"un presupposto concreto in Italia per lo sviluppo e l'adozione
delle tecnologie a registri distribuiti nei mercati finanziari".
L'obiettivo è "ora quello di promuovere questo tipo di percorso
da parte di ulteriori operatori, favorendo in particolare altri
soggetti come le Pmi, che possono effettivamente beneficiare dei
vantaggi sperimentati". La digitalizzazione degli strumenti
finanziari, infatti, "consente il frazionamento degli importi,
rendendo le obbligazioni più accessibili agli investitori e
aumentando la liquidità del mercato, portando una sorta di
'democratizzazione' dello stesso, aprendolo a potenziali nuovi
investitori da un lato ed emittenti dall'altro". Sempre secondo
Tavani, "per fare questo saranno opportune nuove finestre di
sperimentazione anche a più ampio spettro e lavorare sempre di
più su infrastrutture tecnologiche distribuite di sistema, che
consentano anche ad operatori più piccoli, ad esempio alle Pmi,
di poter accedere a questi strumenti - conclude - a costi
accessibili, con modalità sicure e trasparenti".
ANSAcom - In collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti
Ultima ora