Gli ultimi anni sono stati
delicati per il mercato dei mutui, ma a partire dalla seconda
metà del 2024, grazie alla politica monetaria della Bce, i
finanziamenti per l'acquisto dell'abitazione sono tornati a
crescere, tanto che in Abruzzo, rispetto ai dodici mesi
precedenti, sono cresciuti sia l'importo richiesto, arrivato a
112.080 euro (+3%), sia il numero delle domande di finanziamento
(+6%). E' quanto rileva l'osservatorio congiunto Facile.it e
Mutui.it.
Notizie positive, emerge dall'indagine, provengono anche dal
mercato immobiliare: secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate
nel terzo trimestre 2024 le compravendite di abitazioni in
Abruzzo hanno registrato un incremento dell'11% rispetto allo
stesso periodo del 2023. A livello regionale cresce anche il
valore medio dell'immobile oggetto di mutuo, salito nel 2024 a
172.425 (+2%). In lievissimo incremento anche l'età degli
aspiranti mutuatari (quasi 41 anni e mezzo), dato che va letto
anche alla luce dell'incremento del peso percentuale delle
richieste di surroga, passate dal 13% del 2023 al 19% del 2024,
valore spinto in alto dal calo dei tassi applicati ai mutui.
A livello territoriale, Pescara è la provincia abruzzese dove
è stato rilevato l'importo medio più alto (121.506 euro),
seguita da Chieti (112.276 euro). Poi ci sono Teramo, dove la
cifra media richiesta lo scorso anno è stata pari a 105.549
euro, e L'Aquila (103.844 euro).
Limitando l'analisi alle sole richieste di mutui per
l'acquisto della prima casa, in Abruzzo emerge che resta stabile
l'importo medio richiesto, pari a 114.492 euro (+1%), mentre
cala lievemente il valore medio dell'immobile, che ha raggiunto
i 156.142 euro (-2%). Rimangono sostanzialmente stabili, invece,
l'età media del richiedente (poco più di 38 anni e mezzo) e la
durata del piano di ammortamento (25 anni).
Per quanto riguarda offerta e tassi, sebbene i fissi siano
ancora più convenienti, il divario con i variabili si è ridotto.
Inoltre, le tariffe sono leggermente migliori per gli immobili
di classe A o B, con i mutui green. Per quanto riguarda i tassi
variabili, grazie ai tagli della Bce, oggi questi risultano più
convenienti rispetto anche solo a sei mesi fa.
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