"Accertare rapidamente le cause e
le responsabilità. Non sarebbe tollerabile per la sicurezza di
Pescara avere dei piromani che impunemente possono distruggere
l'ultimo lembo di una macchia mediterranea un tempo estesa su
gran parte del litorale abruzzese". Così il deputato Mdp Gianni
Melilla sul rogo nella riserva regionale della Pineta
Dannunziana di Pescara.
Nel rivendicarne in parte la paternità - "Mi considero un po'
il padre avendo presentato la proposta di legge poi approvata
dal Consiglio Regionale (legge regionale 95/2000 poi modificata
dalla legge 19/2001 sempre a mia prima firma) che istituì la
Riserva -, il deputato in una nota sostiene la necessità di
"investire maggiori risorse per la sua cura, pulizia,
sorveglianza". "Vanno stroncati - dice - fenomeni illegali di
prostituzione e di abusi di ogni tipo sia di giorno che di
notte, che sappiamo purtroppo esistere. E poi vanno potenziate
le attività didattiche e di divulgazione scientifica, le visite
scolastiche, va creato uno spazio letterario all'interno della
Riserva, vanno incentivate le attività di ricerca insieme
all'Università D'Annunzio".
Al Comune e alla Regione Abruzzo Melilla chiede "di approvare
il Piano di Assetto Naturalistico e successivamente il Programma
pluriennale di attuazione". "Con questa strumentazione -
conclude l'esponente di Mdp - la Riserva potrà decollare perché
deve essere chiaro a tutti che "la Riserva non è un Parco
normale come le decine esistenti nella nostra città. No: la
Pineta Dannunziana è una Riserva regionale che segna l'identità
ambientale e storico-culturale di Pescara".
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