"Questa destra non ha uno straccio di
idea. E, cosa ancora peggiore, non nomina nemmeno i problemi: li
nasconde dietro alla propaganda e alle bandierine ideologiche".
Lo ha detto l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani,
intervistato da La Stampa. Bersani si rivolge anche
all'opposizione: "Manca la consapevolezza di un percorso
necessario".
Se la premier Giorgia Meloni afferma che il Paese è tornato a
correre, l'ex ministro replica: "Ma se stiamo assistendo a un
processo di dequalificazione del lavoro e dell'impresa che
rischia di portarci in serie B! Non dico che sia tutta colpa
loro, ma devono vedere il problema e provare a risolverlo".
Intanto però la fiducia nel governo resta alta: "Perché la
campanella della sfiducia suona per tutti: governo e
opposizione. E l'opposizione sì denuncia gli errori, fa qualche
proposta, ma c'è consapevolezza della gravità della fase? La
gente vede una navigazione in ordine sparso che non suscita
speranza di cambiamento", sottolinea Bersani, secondo cui "manca
ancora un gesto politico unitario che dia credibilità alle
proposte che si enunciano. Giusto parlare di sanità, scuola,
salari: ma non si vede ancora il carro su cui caricare queste
proposte".
L'ex segretario Pd si rivolge anche al M5s: "Nel M5S, uscito
dalla sua vicenda interna, si sbandiera un tema autonomistico su
cui dobbiamo capirci. Un conto è l'ovvia autonomia di ciascuno,
altro è una linea autonomistica che porta all'eterno conflitto
dei polli di Renzo. È ora di una politica coraggiosa e di un
lavoro tutti assieme". E per quanto riguarda i movimenti al
centro avverte: "La parola centro lasciamola alla geometria,
perché in politica non esiste. Quello che serve nel nostro menu
è un'area liberal-democratica, che non prenda una piega tipo
partito dei cattolici".
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